Con Notre-Dame brucia un simbolo della nostra cultura europea

La sera di lunedì 15 aprile è scoppiato un incendio nella soffitta della cattedrale di Notre-Dame a Parigi.

Notre-Dame è naturalmente il cuore di Parigi, ma non appartiene solo ai parigini, è anche il cuore della Francia.
Questa è una delle prime grandi cattedrali gotiche del XII °  secolo. La sua costruzione iniziò nel 1163, un cantiere edile varato dal vescovo di Parigi Mons. Maurice de Sully. È un edificio che è stato costruito in un momento in cui il potere reale si stava rafforzando.

L’edificio è stato il luogo dei grandi eventi politici, come la prima convocazione degli Stati Generali, il 10 aprile 1302 da parte di Filippo il Bello, e il canto del Te Deum per varie imprese militari.

La chiesa è stata inoltre luogo dell’incoronazione illegittima di Enrico VI d’Inghilterra a re di Francia (16 dicembre 1431), del processo di riabilitazione di Giovanna d’Arco (1456) e dell’abiura del Maresciallo di Francia Henri de La Tour d’Auvergne-Bouillon (1668).

Inoltre è stata il luogo d’incoronazione di Napoleone Bonaparte a Imperatore dei Francesi, avvenuta il 2 dicembre 1804 in presenza di papa Pio VII.

All’interno della cattedrale sono stati celebrati vari funerali di Stato e cerimonie commemorative, come quella per Charles de Gaulle (12 novembre 1970), quella ecumenica per le vittime del volo Air France 447 (3 novembre 2009). e quella per le vittime degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi (15 novembre 2015).

Ma è stata anche il luogo della conversione  dello scrittore Paul Claudel che la racconta così:

“Io ero in piedi tra la folla, vicino al secondo pilastro rispetto all’ingresso del Coro, a destra, dalla parte della Sacrestia. In quel momento capitò l’evento che domina tutta la mia vita. In un istante il mio cuore fu toccato e io credetti. Credetti con una forza di adesione così grande, con un tale innalzamento di tutto il mio essere, con una convinzione così potente, in una certezza che non lasciava posto a nessuna specie di dubbio che, dopo di allora, nessun ragionamento, nessuna circostanza della mia vita agitata hanno potuto scuotere la mia fede né toccarla. Improvvisamente ebbi il sentimento lacerante dell’innocenza, dell’eterna infanzia di Dio: una rivelazione ineffabile! Cercando – come ho spesso fatto – di ricostruire i momenti che seguirono quell’istante straordinario, ritrovo gli elementi seguenti che, tuttavia, formavano un solo lampo, un’arma sola di cui si serviva la Provvidenza divina per giungere finalmente ad aprire il cuore di un povero figlio disperato: “Come sono felici le persone che credono!”. Ma era vero? Era proprio vero! Dio esiste, è qui. È qualcuno, un essere personale come me. Mi ama, mi chiama. Le lacrime e i singulti erano spuntati, mentre l’emozione era accresciuta ancor più dalla tenera melodia dell’Adeste, fideles”.

Insomma come detto dal Presidente Macron “stasera sono triste nel veder bruciare questa parte di noi”.