Voltare pagina. Dimentica l’incubo del 2020. Pochi mesi fa, tutte le compagnie aeree prevedevano una ripresa dell’attività nel 2021.

Ahimè, l’irruzione delle varianti inglese e sudafricana del Covid-19, proprio come la lentezza del processo vaccinale, ha rotto il timido miglioramento osservato a fine dicembre. Secondo Eurocontrol, che monitora i voli in Europa, il 27 gennaio il traffico è diminuito del 66% rispetto al 2019, ultimo anno finanziario “normale”.

L’orizzonte su cui il settore prevedeva di tornare al livello di attività pre-crisi, quindi, si allontana.

La stessa Ryanair si è detta poco speranzosa di vedere una ripresa per le vacanze pasquali mentre ora si punta ai mesi estivi, una ripresa che potrebbe attestarsi tra il 50% e il 70%.
Anche, se con la crisi attuale, molti credono che la probabilità che il traffico riprenda quest’estate sono molto scarse.

Intanto solo gli ammortizzatori sociali emergenziali e il blocco dei licenziamenti hanno evitato una riduzione dell’occupazione nel settore, che senza gli strumenti, gli investimenti e la ricerca di nuovi clienti aggiuntivi a quelli oggi presenti, vedrà al termine degli stessi una riduzione strutturale della forza lavoro.