Le Camere hanno ricevuto dal Governo la proposta di Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) approvate, nei contenuti essenziali, dal Comitato interministeriale per gli affari europei del 9 settembre scorso, in coordinamento con tutti i Ministeri e le rappresentanze delle Regioni e degli Enti locali. Il documento definisce in via preliminare e sintetica gli obiettivi strategici di lungo termine, le aree tematiche d’intervento e le azioni su cui si articolerà il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che l’Italia dovrà presentare alla Commissione europea nei prossimi mesi, una volta completato l’iter di approvazione dei regolamenti attuativi del Recovery Plan europeo. Il PNRR dell’Italia si baserà sul Piano di Rilancio presentato dal Presidente del Consiglio e approfonditamente discusso nei recenti ‘Stati Generali’ (13-21 giugno 2020).

OBIETTIVI

  • Un Paese completamente digitale
  • Un Paese con infrastrutture più sicure ed efficienti
  • Un Paese più verde e sostenibile
  • Un tessuto economico più competitivo e resiliente
  • Piano integrato di sostegno alle filiere produttive italiane
  • Una Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese
  • Investire nella formazione e nella ricerca
  • Un’Italia più equa ed inclusiva
  • Un ordinamento giuridico più moderno ed efficace

OBIETTIVI ECONOMICO-SOCIALI DI LUNGO TERMINE DEL GOVERNO

  • Raddoppiare il tasso di crescita dell’economia italiana (0,8% nell’ultimo decennio), portandolo quantomeno in linea con la media UE (1,6%)
  • Aumentare gli investimenti pubblici per portarli almeno al 3% del PIL
  • Incentivare gli investimenti in R&S
  • Conseguire un aumento del tasso di occupazione di 10 punti percentuali per arrivare all’attuale media UE (73,2% contro il 63,0% dell’Italia)
  • Elevare gli indicatori di benessere, equità e sostenibilità ambientale
  • Ridurre i divari territoriali di PIL, reddito e benessere
  • Promuovere una ripresa del tasso di fertilità e della crescita demografica
  • Abbattere l’incidenza dell’abbandono scolastico e dell’inattività dei giovani
  • Migliorare la preparazione degli studenti e la quota di diplomati e laureati
  • Rafforzare la sicurezza e la resilienza del Paese a fronte di calamità naturali, cambiamenti climatici e crisi epidemiche
  • Garantire la sostenibilità e la resilienza della finanza pubblica

RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA

“L’Italia, si legge nel documento, “ha compiuto progressi nella riduzione delle emissioni di CO2 e nell’incremento della quota di fonti rinnovabili sul consumo di energia. Ulteriori investimenti e riforme sono necessari per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dallo European Green Deal.

L’inquinamento dei centri urbani rimane elevato e il 3,3% della popolazione vive in aree dove sono stati superati i limiti UE delle sostanze inquinanti.

L’inquinamento del suolo e delle acque è sopra soglia, soprattutto nella pianura padana”.

Ambiti tematici dei Clusters

  • Investimenti finalizzati a conseguire obiettivi European Green Deal (inclusa la strategia «From farm to fork»)
  • Infrastrutture per la graduale de-carbonizzazione dei trasporti e mobilità di nuova generazione
  • Adozione di piani urbani per il miglioramento della qualità dell’aria e forestazione urbana
  • Miglioramento efficienza energetica e antisismica degli edifici pubblici, privati e degli stabilimenti produttivi
  • Gestione integrata del ciclo delle acque (anche ai fini irrigui) e monitoraggio della qualità delle acque interne e marine ai fini degli interventi di contrasto all’inquinamento
  • Protezione ambiente e mitigazione rischi idrogeologici e sismici, rimboschimenti e ricostruzioni boschive
  • Riconversione produzione e trasporto energia in chiave sostenibile
  • Investimenti per economia circolare (rifiuti, fonti rinnovabili)
  • Sostegno alla transizione ecologica per l’agricoltura, l’industria e la siderurgia (Taranto)
  • Valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale, paesaggistico e naturale
  • Promuovere l’adozione dei criteri ambientali minimi e la fiscalità di vantaggio per le imprese sostenibili.