Figura di rilievo europeo, nasceva cento anni fa a Potenza, Emilio Colombo.

Esponente di una classe dirigente che aveva trovato nella partecipazione all’Azione Cattolica la espressione della sua “alterità” rispetto al fascismo, negli anni della formazione giovanile, Colombo fu espressione di un riformismo di impronta sociale che, a partire dalla riforma agraria, alla legge su Matera, individuò nel Mezzogiorno la chiave di volta per la effettiva realizzazione dei principi e dei diritti sanciti dalla Costituzione.

Eletto a soli 26 anni all’Assemblea Costituente, avrebbe lasciato la Camera dei Deputati dopo undici legislature per essere poi nominato dal Presidente della Repubblica, Ciampi, senatore a vita nel 2003.

Legato fortemente alla Basilicata, sua terra di origine, Colombo fu anche, per un biennio, Sindaco di Potenza.

Ministro in importanti dicasteri, dal Tesoro agli Affari Esteri, Presidente del Consiglio, lo statista lucano portò la sua competenza a servizio degli interessi del Paese e della costruzione della comune causa europea.

Presidente in carica del Parlamento Europeo, fu fra i promotori della elezione diretta dei membri dell’assemblea di Strasburgo, conseguita nel 1979.

Un ruolo, il suo, che gli valse la attribuzione dei prestigiosi Premio Carlo Magno nel 1979 e Jean Monnet nel 2011.

Alla sua personalità la Repubblica rende oggi omaggio.