Dopo il grandissimo successo ottenuto con “Gli animali nell’Arte”, l’Associazione Amici di Palazzo Martinengo prosegue il percorso di indagine su temi di grande attualità sociale e mediatica proponendo, a partire dal 18 gennaio 2020, un’esposizione dedicata alla rappresentazione della donna nell’arte dal Cinquecento fino alla Belle Époque.

Grazie alla selezione di un centinaio di opere provenienti da prestigiosi musei, pinacoteche e collezioni private, sarà possibile analizzare a trecentosessanta gradi l’affascinante tematica, con l’obbiettivo di dimostrare come la donna abbia da sempre avuto un ruolo centrale nella storia dell’arte italiana. Infatti, i più grandi pittori rinascimentali, barocchi e del XIX secolo, da Raffaello a Tiziano, da Caravaggio a Tiepolo, da Zandomeneghi a De Nittis fino a Boldini, hanno dedicato a nobildonne, aristocratiche e popolane memorabili ritratti, nei quali hanno fatto emergere la personalità, l’eleganza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature del mondo femminile. Traendo ispirazione dai testi sacri, gli artisti hanno licenziato tele oggetto di secolare devozione che raffigurano le più famose sante della cristianità – Maddalena, Caterina, Barbara, Lucia -, e le eroine bibliche come Giuditta, Salomè e Dalila. Anche la letteratura classica ha fornito ai pittori molti spunti di riflessione, come nel caso delle storie che riguardano divinità – Diana, Venere, Minerva, Giunone -, celebri figure mitologiche – Leda, Europa, Onfale, Dafne – e illustri donne del mondo antico che, con coraggio e drammatica determinazione, hanno preferito la morte al disonore: si pensi, ad esempio, a Cleopatra, Lucrezia romana e Sofonisba.

Soprattutto nell’ambito della pittura italiana dell’Ottocento, vera protagonista della rassegna, la donna è stata colta nella dimensione domestica, alle prese con le faccende della vita quotidiana e del lavoro; nei panni di madre affettuosa che accudisce con amore i propri figli; e anche in atteggiamenti maliziosi e in situazioni intime per esaltarne il fascino e la carica sensuale, come testimoniano gli straordinari capolavori presenti in mostra di Giovanni Boldini, il più grande artista italiano della Belle Époque.

L’avvincente percorso espositivo, ideato dal prestigioso comitato scientifico internazionale presieduto da Davide Dotti, sarà suddiviso in otto sezioni tematiche dedicate a:

– Sante ed eroine bibliche

– Mitologia in rosa

– Ritratti di donne

– Natura morta al femminile

– Maternità

– Lavoro

– Vita quotidiana

– Nudo e sensualità

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, durante la visita dell’esposizione,, tramite appositi pannelli di sala, sarà possibile approfondire alcuni tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l’emarginazione sociale e le “quote rosa”. Le opere d’arte diverranno quindi formidabili veicoli per sensibilizzare il pubblico – soprattutto quello più giovane – verso argomenti di grande importanza socio-culturale, e di centrale rilevanza nella moderna società civile.