Una persona mite e generosa. Era figlio di Franco Rodano, l’uomo di pensiero che più ha influenzato il corso della politica del Pci nella nobile e tormentata fase del compromesso storico. Pio Cerocchi ne tratteggia un ritratto umano delicato e profondo, segno di un’amicizia che travalicava i confini delle appartenenza di campo.

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Sono entrato in Facebook da sette anni e più o meno da quella data tantissime volte mi sono interfacciato con Giaime Rodano che da pochi giorni ci ha lasciato. 

Era stato compagno di banco al liceo di mio cugino Pio (il nome del nostro nonno comune) ed io così lo avevo indirettamente conosciuto oltre ad averlo incontrato alcune altre volte. Ma la conoscenza era più antica: la madre di mio cugino Pio, infatti, era stata la professoressa di Latino e Greco al liceo Visconti, di Marisa Cinciari e di Franco Rodano, i genitori di Giaime che conservavano per lei stima e affetto. 

Tanti i fili di una conoscenza lunga e sempre un po’ sottintesa, anche perché – e per onestà devo confessarlo, – pur ammirato dagli ampi e affascinanti ragionamenti di Franco Rodano, a differenza di altri cari amici che lo frequentavano, da giovane democristiano di base ho cercato di resistere alle suggestioni delle tesi (spesso convincenti) di quel grande pensatore politico e ispiratore di molti dirigenti del Pci. 

Cercavo (e la cerco ancora) una coerenza e pur ammirando il pensiero di Rodano, a quello apertamente mi opponevo (come ben sanno alcuni amici che sono anche su Fb). Ma  molte idee di fondo erano di fatto (e inconfessabilmente) coincidenti e credo che altrettanto avvenisse per i figli a partire dal più grande, appunto Giaime. 

Insomma c’era una vicinanza sostanziale e un reciproco rispetto per la posizioni politiche che in alcune occasioni esprimevamo. Ma su tanti altri miei post, soprattutto di letteratura e di miei disegni o poesie, lui corrispondeva con una grande consonanza ideale e culturale. Per non dire poi dei suoi post sulla storia e sulla letteratura ai quali ero io a corrispondere con entusiasmo. 

E’ stato un lungo e bellissimo dialogo, ma come altre esperienze destinato ad una fine dolorosa. La scomparsa di Giaime lascia in me un grande vuoto e lo voglio significare con questo post di commiato che scrivo per un debito senza aver saldato il quale non potrei più scrivere altro su queste pagine. Per anni abbiamo scambiato i nostri pensieri, le sensazioni, le emozioni e i sentimenti di quella umanità che lui aveva in grado sommo. Mi mancherà, ma so che mancherà a una moltitudine di altre persone e tante di quelle anche mie amiche. 

Finisce un lungo dialogo ed io sento che molte mie parole resteranno senza la sua attesa e gentile risposta.

[dal profilo Fb dell’autore]