Friuli Venezia Giulia: Danni ingenti in Regione

Uno come me, che in prima persona ha attraversato l’intenso guaio del 2003, sa quanto sia importante per le popolazioni colpite sentire la presenza delle istituzioni regionale e statale

La calamità naturale di questi giorni, ha colpito ancora un altro angolo delicato del nostro territorio dopo aver nel tempo, disgraziatamente, già violentemente graffiato la Val Canale e  Canal del Ferro. E non passa anno senza che il pordenonese subisca impietose avversità atmosferiche: La Valcellina è in costante sofferenza. Però, in questa circostanza val la pena guardare al disagio di molte popolazioni della Carnia messe in ginocchio con notevoli contributi di sofferenza e, soprattutto, vedere quella quantità smisurata di alberi abbattuti così violentemente dai fortissimi fortunali.

Come sempre si è dimostrata all’altezza la Protezione Civile, il corpo Forestale regionale, i Vigili del Fuoco e tutte le forze dell’ordine che non hanno in alcun momento mostrato incertezza ma anzi lodevole presenza e capacità d’intervento. Adesso si tratta di valutare quanto sia stato il danno subito. Uno come me, che in prima persona ha attraversato l’intenso guaio del 2003, sa quanto sia importante per le popolazioni colpite sentire la presenza delle istituzioni regionale e statale non solo per confortare ma, soprattutto, per aiutare concretamente con opere immediate.Sono ormai propenso a pensare che la situazione in cui ci troviamo, non sia solo frutto di casi fortuiti ma vi sia invece una responsabilità riferibile all’incuria umana e, quindi, anche questo è un monito per dire di guardare con più attenzione alla natura e al suo equilibrio che è sempre precario.

Accanto a queste ingenti rovine c’è pure da registrare cose molto più contenute e minuscole che, però, possono essere addebitate anch’esse all’incuria con cui certe amministrazioni affrontano i problemi relativi alla ordinaria manutenzione dei canali, dei fiumi, dei corsi d’acqua minori e delle infrastrutture in generale. Per questo sempre più la Regione dovrebbe tener conto di quanto si è manifestato per indirizzare comportamenti e finanziamenti ai Comuni e ai Consorzi di bonifica perché si impegnino maggiormente a tutelare il territorio. In questi casi quello che più conta è la prontezza amministrativa per dar subito risposte. Tra l’altro l’avvicinarsi dell’inverno con tutto quello che comporta nella valli delle nostre montagne, richiede di rimboccarsi le maniche affinché anche l’economia turistica non abbia a soffrirne.

Per questo i pronti interventi regionali hanno una funzione non solo per i bisogni immediati delle popolazioni ma anche il compito di non compromettere la già fragile economia montana.Infine, rivolgo una sentita compartecipazione alle difficoltà dei territori auspicando un aiuto agli amministratori locali con una corrispondente solidarietà verso il Presidente della Regione perché prosegua nella sua importante azione di approntamento di tutte le iniziative necessarie a fronteggiare l’emergenza e la successiva fase della ricostruzione e sviluppo.