“Sono già 8 i vaccini in fase 3 e un paio di consorzi hanno già detto che chiuderanno la fase 3 entro l’autunno-inverno. Quindi cresce l’attenzione e possiamo essere positivi. Però spesso gli annunci hanno una valenza politica e sono quelli da tenere meno in considerazione”. Lo ha detto Luca Richeldi, direttore dell’Uoc di Pneumologia del Policlinico Gemelli Irccs di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts).

Di questi 8 vaccini hanno già iniziato a produrre milioni di dosi.

A far parte del gruppo dei candidati più avanzati e promettenti ci sono: il vaccino cinese di CanSino, primo candidato a raggiungere la fase 1 e la fase 2, insieme ai prodotti sviluppati da Sinovac, Sinopharm, AstraZeneca (in collaborazione con Oxford e l’italiana Irbm di Pomezia), dal candidato Usa ‘targato’ Moderna/Niaid, quello BionTech/Pfizer e quello australiano di Università di Melbourne/Murdoch Children’s Research Institute.

A questo drappello si aggiunge lo Sputnik V russo, i cui primi dati sono stati pubblicati di recente su ‘Lancet’. Nella corsa al vaccino c’è anche l’Italia, con la sperimentazione del siero Reithera partita allo Spallanzani, e il prodotto Takis/Rottapharm.