Il teologo americano, autore di “In principio era la gioia”, giovedì 23 settembre, alle ore 18, presenterà via zoom il volume di Gabrielli Editore. “Noi diciamo Dio – scrive Fox – e non possiamo dire Dio… il paradosso colpisce al cuore il nostro desiderio compulsivo di controllo”. Pubblichiamo di seguito la sinossi curata dalla casa editrice.

Cosa intendiamo per “Dio” oggi? Quanti sono i nomi di Dio che gli esseri umani hanno inventato? Quali di essi possono esserci più utili e quali nuovi nomi possono aiutarci, come individui e come specie, nell’affrontare un’epoca critica di svolta, come l’attuale, per la storia umana e planetaria? La tradizione islamica si fregia di una pratica religiosa molto potente, la recitazione dei “99 splendidi nomi di Dio”. 

Questa ha ispirato l’Autore nella scrittura del libro nel quale presenta 89 nomi oggi usati per dire Dio e che ritiene siano i più belli e i più utili per il nostro tempo. Così facendo, offre alla nostra immaginazione una gamma colorata di nomi divini raccolti da scienziati, poeti e mistici del passato e del presente, invitandoci a iniziare sempre da dove inizia la vera spiritualità: dall’esperienza.

In definitiva, nessun nome per Dio è sufficiente. Siamo sfidati a continuare a sondare la ricca ecologia della spiritualità umana per porre domande, abbracciare il paradosso e ascoltare in silenzio i misteri più profondi della vita.

Qual è il metodo e la struttura del libro “Gli 89 splendidi nomi di Dio” di Matthew Fox? Il metodo utilizzato “è quello di presentare, pagina per pagina, uno dei nomi per il Divino, facendolo seguire da una modesta meditazione su di esso. Il nome stesso può derivare dalla scienza, dalla mistica o dalle Scritture, o semplicemente dalla mia esperienza e dalla mia immaginazione. La prova non viene tanto dalla sua origine quanto dall’uso che ne facciamo, ovvero da ciò che esso suscita nella nostra coscienza e nella nostra anima”.

Il libro di Fox è pensato in tre parti: per la prima parte del volume, l’Autore ha scelto 80 nomi di Dio tra i miliardi di nomi possibili. Questa è detta tradizione catafatica, la tradizione del Divino come luce. Per la seconda parte del volume ha individuato 9 nomi della Divinità apofatica, la Divinità che non può essere nominata. La parola “apofatico” significa “attratto verso l’oscurità”. Nella terza parte, Fox presenta alcuni esercizi che possono favorire l’approfondimento dell’esperienza della lettura e della meditazione, tenendo conto che, come egli sostiene, “nessuna persona e nessuna ideologia possiedono il marchio “Dio”.

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