Una stima di 4,5 milioni di morti premature ogni anno e 2.900 miliardi di dollari, equivalenti al 3,% del PIL mondiale, cioè 8 miliardi di dollari al giorno: è il costo che si stima il Pianeta sostenga annualmente a causa dell’inquinamento atmosferico derivante dalla combustione di combustibili fossili, ovvero carbone, petrolio e gas.

È quanto emerge dal nuovo rapporto “Aria tossica: il costo dei combustibili fossili”, che Greenpeace ha  redatto insieme al CREA (Centre for Research on Energy and Clean Air), nel tentativo di valutare per la prima volta il costo globale dell’inquinamento atmosferico legato ai combustibili fossili.

L’inquinamento atmosferico minaccia la nostra salute e la nostra economia, causando milioni di morti premature ogni anno e aumentando i rischi di infarto, cancro ai polmoni e asma, con un costo economico di migliaia di miliardi di dollari.

Anche l’Italia subisce pesanti conseguenze  dall’inquinamento atmosferico – secondo Greenpeace -: nel nostro Paese, si stima che il “suo costo” sia ogni anno di circa 56 mila morti premature e 61 miliardi di dollari.

Per questo motivo, è essenziale che il governo italiano non faccia passi indietro sull’abbandono del carbone al 2025, come invece l’ultima versione del PNIEC sembrerebbe suggerire.

Occorre andare con coraggio e decisione verso le energie rinnovabili, abbandonando false soluzioni come il gas fossile. E i grandi attori privati come banche e assicurazioni devono smettere di elargire finanziamenti ai combustibili fossili.