Hayez: Un capolavoro ritrovato

Hayez. Un capolavoro ritrovato. Fino al 17 febbraio a Milano, GAM - Galleria d’Arte Moderna

La ricomparsa di un capolavoro della matura pittura di storia del capofila del Romanticismo italiano Francesco Hayez, la quarta versione di Valenzia Gradenigo davanti agli inquisitori (1845 circa), è l’occasione per presentare al pubblico il dipinto, ricostruendone le vicende e mettendolo a confronto con le altre tre versioni del tema realizzate dal pittore. Si restituisce così un tassello importante alla produzione storica di Hayez, testimonianza non solo dell’interesse per la storia veneziana, ma anche di snodi stilistici e di poetica nella sua pittura.

Colpevole di aver tentato di salvare l’amato Antonio Foscarini, ambasciatore della Repubblica di Venezia condannato per tradimento nel 1622, Valenzia Gradenigo, viene condotta davanti ai giudici dell’Inquisizione, tra cui il padre, davanti al quale, sentendosi scoperta e quindi perduta, sviene. L’episodio è ispirato al romanzo francese Foscarini ou le patricien de Venise e si intreccia con la vicenda storica di Foscarini, resa celebre all’epoca dalla tragedia omonima di Giovanni Niccolini (1827).

È un tema emblematico dello spostamento della pittura di Hayez su un binario romanzesco e sentimentale, che in questi anni costruisce il mito di una Venezia torbida e misteriosa, salutato da grande successo. Come in una sequenza cinematografica, Hayez gli dedicò infatti ben quattro dipinti nell’arco di quindici anni, qui riuniti per la prima volta e messi a confronto sia con gli studi e i disegni preparatori sia con le derivazioni – incisioni, illustrazioni, opuscoli – che ne attestano il successo di pubblico e la fortuna iconografica.

La prima versione risale al 1832, ma già nel 1835 Hayez torna sul tema con una composizione più strutturata e teatrale. Dieci anni dopo Hayez ripresenterà lo stesso soggetto in altre due versioni di grandi dimensioni, recentemente recuperate, testimoni della fama di Hayez all’estero: furono infatti realizzate una per un mercante viennese, poi passata ai conti Beroldingen di Vienna, e una per il conte Lützow, nobile di origine austriaca. Assai simili nell’ambientazione, in cui Hayez allarga ulteriormente la scena conferendole maggior solennità, si differenziano per dettagli nelle pose e negli abiti dei personaggi, per la resa della luce e per la cromia. Nelle diverse versioni Hayez interpreta la scena con cadenze diverse, ora più drammatiche ora più concentrate, variando con i modi espressivi anche i modelli, che vanno rintracciati nella grande tradizione della pittura veneta, da Carpaccio a Tiziano a Tinto