Hong Kong, arrestato il card. Zen. La nota di AsiaNews.

 

Il fermo avvenuto nellambito di una indagine sul Fondo 612, che aiutava i cittadini coinvolti nelle proteste del 2019. Rilasciato su cauzione alle 23 locali. Fermati altri amministratori fiduciari dellorganizzazione benefica. Laccusa è quella di collusione con forze straniere, punita dalla legge sulla sicurezza nazionale.

 

AsiaNews

 

 

La polizia ha arrestato oggi (ieri per chi legge, ndr) il 90enne card. Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito della città e noto sostenitore del movimento democratico. Lo affermano fonti locali e diversi media cittadini, secondo cui il fermo è legato alla gestione del Fondo 612, che fino alla sua chiusura ha assistito migliaia di manifestanti pro-democrazia coinvolti nelle proteste del 2019. Alle 23 ora locale il porporato è stato rilasciato su cauzione: l’agenzia on line Hong Kong Free Press ha diffuso le immagini che lo ritraggono mentre esce dalla stazione di polizia di Chai Wan. Ma la liberazione su cauzione lascia comunque aperto il procedimento contro di lui.

 

Il card. Zen era uno degli amministratori fiduciari dell’organizzazione benefica, che ha smesso di operare nell’ottobre scorso. Le autorità lo hanno arrestato insieme ad altri promotori del Fondo, tra cui la nota avvocatessa Margaret Ng, l’accademico Hui Po-keung e la cantautrice Denise Ho. Anche loro in serata hanno ottenuto la libertà su cauzione.

 

Da quanto si apprende, l’indagine delle Forze dell’ordine si concentra sull’eventuale “collusione” del Fondo 612 con forze straniere, in violazione della draconiana legge sulla sicurezza nazionale imposta da Pechino nell’estate 2020.

 

Il card. Zen è da tempo nel mirino del governo cinese. A gennaio la stampa pro-establishment ha pubblicato quattro articoli in cui lo si accusava di aver incitato gli studenti a rivoltarsi nel 2019 contro una serie di misure governative.

 

Il porporato è inviso a Pechino per le sue critiche al controllo esercitato dal Partito comunista cinese sulle comunità religiose. Egli ha condannato la rimozione delle croci dall’esterno delle chiese in Cina e ha celebrato negli anni messe in ricordo dei martiri di Tiananmen a Pechino: i giovani massacrati dalle autorità il 4 giugno del 1989 per aver chiesto libertà e democrazia. Il cardinale è anche contrario all’accordo tra il Vaticano e la Cina sulla nomina dei vescovi.

 

Un aperto difensore dei diritti civili a Hong Kong e nella Cina continentale, il card. Zen ha spesso assistito alle udienze che vedono imputati politici e attivisti filo-democratici, finiti alla sbarra con l’accusa di aver violato il provvedimento sulla sicurezza nazionale.

 

Rispondendo alle domande dei giornalisti, il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha affermato quanto segue: “La Santa Sede ha appreso con preoccupazione la notizia dell’arresto del cardinale Zen e segue con estrema attenzione l’evolversi della situazione”.