Il Comitato esecutivo nazionale (Nec) ha stabilito il calendario e regole per la corsa alla leadership della formazione laburista.

Saranno tre mesi di lotta politica aperta e senza esclusione di colpi, prima che il 4 aprile prossimo venga nominato il successore del leader dimissionario del Labour, Jeremy Corbyn.

In lizza vi sono sei candidati, tra i quali Sir Keith Starmer, il favorito, e Rebecca Long Bailey, vicina ai corbynisti. Per candidarsi hanno bisogno del sostegno di almeno 22 fra parlamentari ed europarlamentari laburisti e anche del 5% dei membri delle sezioni locali del partito e di tre altri enti.

Lo scrutinio dei voti comincerà il 21 febbraio e si concluderà il 2 aprile. Due giorni dopo verrà annunciato il vincitore, che dovrà ottenere il 50% più uno dei voti degli iscritti e dei nuovi membri.

Tra le regole stabilite dal Nec, spicca l’obbligo per i nuovi iscritti di pagare una tassa di iscrizione di 25 sterline (circa 30 euro). Per i candidati centristi, tale contributo è una barriera che l’attuale vertice “corbynista” ha voluto innalzare per impedire il “ritorno” dei simpatizzanti moderati, allontanatisi dal Labour in polemica con la svolta a sinistra impressa al partito da Corbyn.

Nel 2015, l’enorme afflusso di iscritti di estrema sinistra che portò all’elezione di Corbyn a leader del Labour fu facilitato da una tassa di iscrizione di appena 3 sterline, pari a 3,5 euro