Lo stress, l’ansia, le preoccupazioni e i ritmi accelerati della vita, sembra predispongano  l’organismo ad una maggiore possibilità di ammalarsi e, oltre ad altri fattori quali l’invecchiamento e  la familiarità,  tendono a far aumentare  la pressione arteriosa e la probabilità di insorgenza di aritmie, favorendo la comparsa di alcune malattie quali ad esempio infarto miocardico ed ictus cerebrale.

L’Ictus si verifica quando si ha la chiusura o la rottura di un vaso cerebrale, che  interrompe  l’apporto di sangue ossigenato in un’area del cervello facendo perdere le funzioni ad essa deputate (linguaggio, udito, vista, movimento dell’arto superiore o inferiore). L’OMS (Organizzazione Mondiale Sanità)  definisce l’ictus come “una improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit delle funzioni cerebrali, localizzati o globali di durata superiore alle 24 ore o ad esito infausto non attribuibile ad altra causa apparente se non vasculopatia cerebrale”.

Recenti statistiche evidenziano la forte incidenza, specie negli uomini, dell’ictus cerebrale che attualmente in Italia rappresenta la prima causa di invalidità e la terza causa di morte dopo le malattie ischemiche del cuore e le neoplasie.

Tutto questo si verifica, nonostante le migliori terapie di prevenzione oggi a disposizione, per l’aumento della vita media, principale fattore di rischio per le malattie cerebrovascolari.
Ogni anno nel nostro paese si riscontrano 196.000 casi di nuovi ictus di cui il 20% sono recidive; due terzi dei casi si verificano sopra i 65 anni di età ma, questa malattia che colpisce in maniera improvvisa, riguarda anche persone giovani e in pieno benessere.

Esistono diversi tipi di ictus:
•    Ictus ischemico: circa l’80% degli ictus è ischemico e si potrebbe verificare in persone con predisposizione ad aritmie cardiache o affette da fattori di rischio quali diabete mellito, ipertensione, dislipidemie o con segni di aterosclerosi vasale. Nel caso di ictus ischemico, le arterie cerebrali vengono ostruite dalla formazione di una placca aterosclerotica e/o da un embolo, che può provenire dal cuore o da altro distretto vascolare.
•    Ictus emorragico: causato dalla rottura di una arteria del cervello. In genere la causa di questo tipo di ictus è l’ipertensione.
•    Attacco ischemico transitorio o TIA: si differenzia dagli altri due tipi di ictus perché i sintomi regrediscono entro le 24 ore.