Il 2021 come il 1993? Sembrava allora che la sinistra, dopo le elezioni comunali, potesse trionfare alle politiche…

A leggere i commenti provenienti dal Nazareno, tutti improntati a un facile trionfalismo, già si assapora la quasi fisiologica vittoria della sinistra. È del tutto evidente però che in Italia, oggi più di ieri e come quasi sempre, si continua a vincere al centro”.

A volte le dinamiche della politica italiana ritornano. Seppur sotto la veste di altri partiti, altri protagonisti politici e altri schieramenti. Ma le dinamiche, appunto, a volte sono quasi le stesse. Chi ricorda ancora la stagione, non lontanissima, del post tangentopoli del 1993, non può non venirgli in mente che la sinistra politica vinse in quellanno in quasi tutte le principali città italiane – un cappottofu definito allepoca – ipotecando, profetizzavano i vari politologi, la schiacciante vittoria di quello schieramento alle elezioni politiche dellanno seguente. Come andò a finire le lo ricordiamo tutti. Spuntò allimprovviso un imprenditore geniale del Nord e la gioiosa macchina da guerradi Occhetto e compagni andò a sbattere contro un muro e si perse per strada andando incontro ad una sconfitta epocale e storica.

Oggi, come ovvio, le cose sono diverse ma non più di tanto. La sinistra rivince in quasi tutta Italia – causa lo sbandamento dei vertici del centro destra, della scelta di candidati a SIndaco a dir poco con metodi alquanto improvvisati, e con una serie di scelte politiche che paradossalmente parevano studiati appositamente per cozzare contro ciò che pensava la stragrande maggioranza dei cittadini italiani in questo periodo di post pandemia – e già si intravede la vittoria alle prossime politiche ormai allorizzonte.

Ora, leggendo i vari commenti, già si assapora la quasi fisiologica vittoria della sinistra. È del tutto evidente però che in Italia, oggi più di ieri e come quasi sempre, si continua a vincere al centro. Se lo stesso segretario nazionale del Pd arriva a sostenere che il centro destra non ha vinto perchè manca ormai un federatore moderatoche aggreghi e guidi lintera coalizione comera il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, si sostiene che senza un centroriconoscibile quella coalizione non è più competitiva. Sul versante opposto, cioè la coalizione di sinistra, se dovesse consolidarsi lalleanza organica e strutturalecon il partito di Conte e di Grillo, anche da queste parti non potrebbe mancare un soggetto/partito/lista di centro per poter competere e potenzialmente vincere le elezioni contro il conglomerato conservatore.

Considerazioni, queste, semplici ma profondamente vere soprattutto nel sistema politico italiano. Perchè anche una coalizione di sinistra massimalista o populista o giustizialista che sia e unalleanza di destra sovranista e populista, difficilmente competono e vincono se manca al suo interno una componente visibile e robusta di centroche sappia praticare e declinare una vera ed autentica politica di centro. Ed è proprio su questo versante che si giocherà la vera partita politica. Certo, se la destra dovesse rimanere la semplice somma del sovranismo e del populismo con una presenza moderata e di centro quasi inesistente non ci sarebbe sicuramente partita. Ma così, credo, non capiterà. Come sul versante della sinistra, sarà difficile che ci si limiti alla semplice sommatoria del Pd e ci ciò che resta del partito di Grillo e di Conte senza un soggetto/ partito/lista di centro che guarda a sinistra, per dirla con una celebre espressione dello statista Alcide De Gasperi.

È, quindi, su questo versante che si giocherà la vera sfida politica dei prossimi mesi. Chi, cioè, riuscirà a sapere costruire un centrodemocratico, riformista, plurale e di governo che sia in grado di moderarele rispettive coalizioni e di riproporre una vera cultura di governo nel sistema politico italiano. Perchè il 1993 è sempre bene non dimenticarlo soprattutto per le dinamiche che può innescare e che può far pensare ad una serie di vittorie inarrestabili ed irreversibili. Perchè, per ricordarlo ancora una volta, è bene tenere a mente che dopo il 93 è arrivato il 1994 che ha ribaltato radicalmente gli equilibri politici,malgrado la sinistra avesse conquistato appena 10 mesi prima quasi tutti i principali governi locali del nostro paese.

Ed è proprio su questo versante che il riformismo, in particolare quello del cattolici democratici, popolari e sociali, può e deve giocare un ruolo politico decisivo e determinante per la qualità della nostra democrazia e per lefficacia della nostra azione di governo.