Dunque, il segretario del Pd Zingaretti punta esplicitamente all’alleanza tra il suo partito e il movimento di Grillo e di Casaleggio. Ovviamente senza dirlo pubblicamente. E quindi, secondo un antico copione troppo conosciuto e collaudato per essere ulteriormente descritto. Il tutto, pare di capire, per estromettere definitivamente dal Governo la Lega di Salvini, che resta il nemico da abbattere e da liquidare definitivamente. E sin qui, nulla di nuovo sotto il sole.

Al contempo, prosegue l’avventura tortuosa e sempre più complicata di un governo giallo verde che sistematicamente litiga tutti i giorni su tutta l’agenda politica. Una navigazione misteriosa che rende sempre più difficile comprendere quale sia la bussola politica che realmente orienta l’esecutivo. Ma, per fermarsi al Pd e al suo capo, forse è arrivato il momento per capire realmente qual’e’ la prospettiva politica che persegue e, con lui, la fantomatica alleanza di centro sinistra che si vorrebbe ricostruire dalle fondamenta. Ora, forse, e’ arrivato il momento per sciogliere un nodo politico decisivo: e cioè, o si ricostruisce il “campo del centro sinistra” oppure, al contrario, si punta direttamente a perseguire un’altra strada.

Quella, cioè, che punta direttamente ad una alleanza con i 5 stelle con un solo obiettivo: cercare di distruggere il nemico comune, ovvero quella destra che si ritiene un pericolo mortale per la nostra democrazia. E’ inutile continuare nell’equivoco. Se si ripete, come si dice nei giorni pari, di volere ricostruire il cosiddetto “campo largo” centro sinistra allora si deve lavorare per quella prospettiva che richiede, però, coerenza, lungimiranza e politiche funzionali a quell’obiettivo. Senza, come ovvio, costruire la coalizione a tavolino secondo l’ormai famoso “lodo Calenda” che prevede l’autorizzazione e il permesso del segretario del Pd per poter scendere in campo ed organizzarsi politicamente. Al netto di questa curiosa prassi che prevede solo la presenza di partiti satelliti che accompagnano l’avventura del Pd, se si vuol ricostruire una alleanza credibile di centro sinistra ci si deve concentrare solo su questo obiettivo.

Se, invece, la ragione sociale del nuovo corso del Pd/Pds di Zingaretti e’ quello di stabilizzare un rapporto politico con il movimento di Casaleggio per ragioni di potere e di convenienza momentanea, si tratta di un disegno politico altrettanto legittimo che va però spiegato con chiarezza e trasparenza. Senza equivoci e contorcimenti verbali. Ecco, quindi, il bivio di fronte al quale il Partito democratico deve dare adesso una risposta politica chiara e convincente. E questo per una semplice ragione: ora più che mai e’ necessario mettere in campo un progetto politico riformista, democratico e di governo.

Un progetto che non può non coincidere con una coalizione di centro sinistra capace di unire in una sintesi politica efficace e feconda le migliori culture costituzionali del nostro paese. Senza autorizzazioni di sorta e senza permessi da rilasciare da parte dell’azionista di maggioranza della coalizione. Su questo versante, adesso, il Pd di Zingaretti deve essere estremamente chiaro e netto di fronte all’opinione pubblica. Per il bene del futuro centro sinistra e, forse, della stessa qualità della democrazia italiana.