Battezzo avvenuto. Con un voto plebiscitario. Era prevedibile. Gli esempi dei contrari e degli astenuti servono solo per ricordare anche queste due opportunità. Letta è il nuovo segretario del Pd. Lo sarà, così credo di aver capito, per due anni.

Era risaputo della sua serietà e le modalità adottate nel comunicare le proprie idee. L’anno di Presidenza del Consiglio dei Ministri, aveva già abbondantemente svelato ciò che oggi è stato ribadito. Atteggiamento completamente diverso, non tanto dal predecessore, che poco ha inciso nella conduzione del Partito, quanto nei confronti di Matteo Renzi. Diametralmente opposto a quelle modalità toscane. In primo piano, compostezza e serietà. Alcun divismo. Già lo stile della camicia senza cravatta, racconta parecchio.

Seguendo il suo intervento, si è capito la struttura della formazione della persona. Anche in questo caso però, almeno ai miei occhi, non è una sorpresa. Si vede che è un moderato, ma che non rinuncia alla fermezza delle proprie idee. Sembra quindi, ben intenzionato a non smarrire la via tracciata. Difficilmente subirà il naturale mal trattamento dei furbastri di Partito. Devono, quest’ultimi, mettersela da parte, con questo personaggio non avranno sicuramente spazio da occupare.

E’ stato umile, ha affermato che il problema non è il Segretario, ma il Partito. E da quest’ultimo che intende cominciare un serio atto di analisi, di comprensione, di ascolto e di, se possibile, ricostruzione. Il Pd con Enrico Letta può aver trovato carena per il suo vascello. Bisognerà vedere se ci saranno dei buoni timonieri, se le vele saranno ben dispiegate e, soprattutto, se quest’ultime, riusciranno a catturare un vento favorevole.

Certo è che il governo Draghi non subirà nessun scostamento, né avvertirà negativamente il cambio del Segretario del Partito Democratico. Bene così. Sarebbe una sciagura se, dall’inizio, capitassero imperdonabili incidenti di percorso. Le prossime settimane capiremo se il cambio di rotta darà ossigeno a un Partito in visibile difficoltà. Se cioè Enrico Letta potrà attrarre consensi alla sua linea politica.

Da spettatore, più o meno, prevedevo quanto è successo. Di una cosa sono però sicuro, il nuovo Segretario non mostrerà le incertezze palesate da Nicola Zingaretti. Questo comunque, è un bene perché, questi periodi richiedono fermezza e stabilità. Fermezza e stabilità nel Governo, ma anche nelle forze politiche che lo costituiscono.

Uscendo da questo tormento, guarderemo con più criticità in “casa” di ciascuno e, magari, saremo pure contenti, di scoprire qualche negligenza, se non altro per denunciarla e dar modo che sia rimediabile.