Lasciamo alle spalle un anno tra i più tristi della nostra esistenza, un anno che soprattutto le nuove generazioni difficilmente potranno dimenticare.

Certo, anche il futuro appare incerto, non facilmente decifrabile, ma anche problematico sul piano strettamente politico.

Qualcuno ha osservato, giustamente, che questa pandemia porterà con sé nell’esaurirsi anche tutta una classe politica improvvisata, incompetente ed incapace.

La questione non è di poco conto, se si considera tutto uno stuolo di “politici” che dai livelli più bassi salgono via via sino alle due sedi romane di Monte Citorio e di Palazzo Madama.

Tornerà la vera politica? La domanda non è fuori luogo: la politica, questa scienza umana che oggi evoca solo disgusto, disprezzo nell’opinione pubblica, deve recuperare quella moralità perduta per disegnare un futuro nuovo del genere umano. Ma politica non è semplice organizzazione dell’esistente, non è solo semplice propensione alla risoluzione dei problemi materiali della persona umana: questi sono aspetti preliminari e doverosi. La politica deve avere come obbiettivo quello della felicità di tutti i cittadini.

I richiami che Papa Francesco non manca di indirizzare a tutti gli uomini di buona volontà con cadenza quasi quotidiana suggeriscono riflessioni che non possono non essere riprese politicamente. L’attenzione verso i più deboli deve costituire il cuore di una politica cristianamente ispirata: ce n’è tanto bisogno  oggi in questo mondo globalizzato, senza più valori e in questa Italia sempre più succube dei poteri forti.

In questo 2020 ormai concluso, sembra che il genere umano abbia riscoperto i veri valori dello stare insieme, della solidarietà, dei fini veri dell’esistenza terrena.

In altre parole, non può essere l’economia il motore dello sviluppo di una società: l’economia, questa economia porta immancabilmente all’individualismo, all’edonismo, alla ricerca spasmodica del piacere personale, al consumismo senza regole, al denaro come fine e non come mezzo per una vita più dignitosa.

E questa economia, quasi come una pandemia, contagia anche la politica che diventa fine personale e non mezzo per la realizzazione del bene comune.

Il nuovo anno dovrà, per forza di cose, portare con sé una nuova speranza per tutto il genere umano: quella speranza che bisogna ricavare da una classe politica competente e che abbia, come diceva Aldo Moro, del filo da tessere

Il ritorno della politica è la nuova sfida per i cattolici democratici: il coraggio delle idee per andare controcorrente rispetto a questa barbarie economica e globalizzata.