E’ uscito in libreria ed in edicola, per le Edizioni Laterza, l’ultimo libro della economista Marianna Mazzuccato, opportunamente distribuito  da “la Repubblica” che lo ha inserito nella collana delle opere da “spingere”  e diffondere, così, al grande pubblico dei lettori di quotidiani.

Il titolo della ultima fatica della nota economista,”Non sprechiamo questa crisi”, decisamente attuale ed interessante, coglie già solo nel titolo il punto centrale di uno dei grandi argomenti di riflessione e dibattito che sono stati suscitati dalla drammatica crisi che il nostro Paese,nel suo complesso e nelle sue diverse articolazioni, sta vivendo nella attualità, e che si presenta altrettanto preoccupante nelle prospettive di breve e medio periodo: 

la capacità, e la volontà, di vivere le presenti circostanze con uno spirito rivolto al futuro, sfruttando le opportunità che ci verranno offerte dalle mutate condizioni dei rapporti con l’Europa in termini sociali economici e finanziari.

Tra i diversi settori primari del sistema organizzativo del Paese investiti dalla crisi sociale da Covid 19,Sanità, Scuola, Lavoro, Assistenza, il comparto dei Trasporti ha assunto e svolto  una funzione essenziale che ne ha fatto uno dei principali e più osservati elementi di causa-effetto delle dinamiche pandemiche in conseguenza della natura stessa del comparto in tutte le sue diverse caratteristiche e componenti operative:Trasporto Pubblico Locale, Trasporto Ferroviario di lunga e media percorrenza, Trasporto Aereo di breve, lungo e medio raggio,Trasporto Marittimo turistico e commerciale.

Le difficoltà incontrate dalle Aziende e dagli Operatori del Trasporto,nelle loro diverse strutture operative e nelle loro varie missioni istituzionali,oltre alla fatica di individuare le possibili soluzioni di primo momento ai problemi immediati di comune percezione, hanno evidenziato la necessità di una attività speculativa e progettuale mirata alla costruzione di un nuovo Sistema di Trasporto  nazionale ed internazionale e di un diverso approccio alle questioni formali e sostanziali di questo servizio essenziale per la collettività,irrinunciabile per la mobilità di passeggeri e merci  sul territorio nazionale e da e per il nostro Paese e per le importantissime ricadute sociali,economiche e finanziarie. 

Ed è per questi motivi ,nei quali troviamo anche le ragioni dell’impegno politico per le prossime scadenze elettorali,segnatamente le prossime elezioni comunali per alcune grandi città italiane,e in particolare Roma,gli elettori delle quali in Primavera saranno chiamati ad individuare il nuovo Sindaco,che proponiamo ed auspichiamo che si avvii quanto prima un dibattito sufficientemente ampio  e partecipato su  argomenti di settore a carattere generale ma di particolare interesse per le grandi città che andranno al voto in Primavera ed ancora più nello specifico per la Capitale ed i suoi cittadini.

Un confronto a largo spettro ,che registri la partecipazione fattiva di tutte le realtà coinvolte ,dalla politica alla utenza, dalla gestione operativa alla rappresentanza sindacale, dalla amministrazione locale alla industria di settore e che coinvolga larghi strati della cittadinanza e delle sue associazioni civiche e di territorio.

Il comparto dei Trasporti nel suo complesso rappresenta per la Capitale un asset di fondamentale importanza  per quanto attiene l’occupazione,per il sistema di relazioni soiciali e per l’economia della città e  non solo.

A Roma fanno capo le strutture di governo di aziende di servizio di primo livello quali le società operative del Gruppo FS, RFI e Trenitalia, l’Atac, il Cotral, Nuovo Trasporti Viaggiatori e,infine Alitalia,senza considerare le numerose piccole e grandi aziende che operano a servizio del turismo e del trasporto merci. 

Un insieme di lavoro,capitale,competenza,intelligenza e professionalità che non può non essere tutelato per il suo stesso significato e valore intrinseco e per  il benessere,se non per la sopravvivenza,delle migliaia di addetti e delle loro famiglie.

Roma  e la sua struttura sociale,economica e finanziaria non possono permettersi di veder ridurre ulteriormente la presenza sul  territorio e nel suo hinterland dei centri di governo di aziende di tale spessore,con conseguenti tagli non irrilevanti ai livelli occupazionali, anche nel comparto dei Trasporti,così come è stato negli anni passati per Alitalia,che non sembra ancora fuori dal guado, e come,in questi giorni, si minaccia per Nuovo Trasporto Passeggeri,azienda ferroviaria privata che è il secondo stakeholder nel  trasporto di Alta Velocità italiana. 

Da queste ed altre considerazioni,che costituiscono anche  le basi della posizione assunta dalla Fit-CISL,partono le nostre riflessioni in ordine alla indilazionabile intervento programmatico e progettuale che non potrà non avere riflessi sulla condizione del Trasporto Pubblico Locale a Roma e quindi anche sulla proposta politico-elettorale che dovrà essere presentata ai cittadini romani.

Il Trasporto Pubblico Locale che già da oltre un decennio viveva a Roma in una condizioni di  difficoltà,incertezza  ed insufficiente organizzazione del servizio, in questi ultimi anni è decaduto a disservizio cronico,ha accusato clamorosamente  il colpo causato dalla dissennata gestione politica ed aziendale di settore e ha fallito miseramente nello svolgimento della sua funzione pubblica  nel momento più difficile per il Paese e per la Città.

Il Covid 19,paradossalmente,può costituire l’opportunità per cercare di mettere riparo a queste situazioni fornendoci,in misura mai prevista e prevedibile,le risorse finanziarie necessarie .

Le idee le abbiamo,i progetti anche,cosa dobbiamo e possiamo fare lo sappiamo.

Qualche decennio fa,nella seconda metà degli anni’70,l’allora Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni,elaborò il Piano Nazionale dei Trasporti e d il Relativo Conto Nazionale,

due documenti che sono stati fondamentali per la organizzazione e programmazione di una seria politica di settore e delle sue ricadute sulla  vita economica e sociale dell’Italia.

Non chiediamo di ripetere ora quella esperienza,non se ha il tempo, forse nemmeno le risorse culturali e professionali,e soprattutto non se ne è avuta la volontà politica al momento giusto,ma raccogliamo il suggerimento della Fit-CISL e degli altri sindacati e sosteniamo con forza la richiesta  della definizione di un Piano Nazionale per il Trasporto Locale delle cui indicazioni il primo contesto sociale a servirsi sarà Roma Capitale.