L’annuncio è stato dato a Rivoli, nel torinese, nel corso della riunione dell’Osservatorio nazionale per l’edilizia scolastica che la scorsa settimana è stato convocato dal ministro Fioramonti in occasione della Giornata nazionale per la sicurezza delle scuole.

“Una scuola sicura è una scuola di cui ci prendiamo cura – ha detto Fioramonti – è una scuola che ci insegna a prenderci cura delle cose. Non è accettabile per un’economia avanzata avere tante scuole che non sono ancora in sicurezza”. “Abbiamo stanziato centinaia di milioni – ha aggiunto – un miliardo e mezzo di mutui, un pacchetto generale di 11 miliardi tra mutui e finanziamenti diretti, e siamo sul punto di erogare un altro miliardo nelle prossime settimane per i nostri istituti. Con il viceministro Ascani stiamo anche ragionando su una norma sostitutiva che possa aiutare lo Stato a dire agli Enti locali che non ce la fanno ‘ci pensiamo noi. Ci sostituiamo a te se non riesci a realizzare i lavori’. Se l’Italia non riparte dalla scuola, lo dico chiaramente, l’Italia non ricomincia”.

La legge 13 luglio 2015, n. 107 ha previsto l’istituzione della Giornata nazionale per la sicurezza.
Con decreto del ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca del 27 novembre 2015 n. 914, la giornata è stata fissata al 22 novembre di ogni anno in ricordo di tutte le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane.

Il Miur, nei giorni 20, 21 e 22 novembre 2019 ha promosso nei diversi istituti scolastici, iniziative didattiche, formative e informative per la diffusione della cultura della sicurezza e per la prevenzione dei rischi.

Dal Rapporto di Legambiente Ecosistema Scuola 2018, emerge una situazione preoccupante dal punto di vista della sicurezza, con controlli e conseguente manutenzione non sufficienti, che va poi a coniugarsi con la fragilità del territorio. In Italia oltre il 60% degli edifici è stato costruito prima del 1976 e spesso necessita di interventi di manutenzione urgenti (43,8% del campione), con molti edifici che risultano ancora carenti rispetto all’adeguamento della normativa antisismica.

Per questo non si può più perdere tempo. Occorrono segnalazioni tempestive, verifiche e le necessarie opere di adeguamento strutturale.