Lo Sinn Féin ha ottenuto il 24,5 per cento di prime preferenze, arrivando davanti ai due partiti conservatori che dagli anni Trenta ad oggi hanno governato in Irlanda, alternandosi: il Fianna Fáil oggi guidato da Micheál Martin, che ha ottenuto il 22,2 per cento di prime preferenze, e il Fine Gael del primo ministro uscente Leo Varadkar, che ne ha ottenute il 20,9.

Una tempesta che ridisegna il quadro politico irlandese.

Infatti da quando il crollo economico ha posto fine alla fedeltà dell’elettorato agli schemi di voto che avevano dominato per decenni, le elezioni, nel paese, hanno subito oscillazioni improvvise e acute.

L’oscillazione questa volta ha favorito lo Sinn Féin – e in proporzioni che, sebbene segnalate dai sondaggi di opinione, non erano state veramente comprese né da quel partito né dai suoi concorrenti fino all’apertura delle urne.

Le elezioni hanno portato il partito in una posizione di potere senza precedenti nella Repubblica. Mary Lou McDonald deve ora decidere cosa vuole fare con quel potere. Dice che vuole andare al governo; resta da vedere quanto desidera ardentemente perseguire tale obiettivo e quanto è disposta a cedere e a trattare con gli sconfitti di Fianna Fail e Fine Gael.