L’antico Sodalizio romano moltiplica i suoi sforzi per venire incontro alle difficoltà dei più poveri. In tutte le Cucine economiche verrà servito il pranzo di Natale, mentre a Santo Stefano e il 27 dicembre, e ancora il 1°, il 2 e il 3 gennaio, per finire con l’Epifania, resterà aperta la Cucina economica di via Adige, grazie alla scelta di soci e volontari di avvicendarsi nei turni ai fornelli. La nota appare nell’edizione odierna dell’Osservatore Romano.

«Proprio oggi l’impresa edile ha finalizzato i lavori della Casa famiglia San Paolo VI e ci ha riconsegnato le chiavi della struttura di via di San Giovanni in Laterano, dove le nostre volontarie stanno facendo il possibile per terminare arredamenti, pulizie e quell’infinità di dettagli necessari ad aprirla e inaugurarla in tempi più rapidi possibili». Lo ha detto il presidente Niccolò Sacchetti al termine dell’annuale messa del Circolo San Pietro in preparazione al Natale.

I soci dell’antico sodalizio romano si sono ritrovati nella basilica papale di San Giovanni in Laterano sabato pomeriggio, 11 dicembre, per la celebrazione presieduta dall’assistente ecclesiastico, monsignor Franco Camaldo. All’0melia il prelato ha spiegato che «essenziali e inseparabili dalla preghiera sono le “buone opere”, come ricorda l’orazione della prima domenica di Avvento, con la quale si chiede al Padre celeste di suscitare in noi “la volontà di andare incontro con le buone opere” al Cristo che viene».

Per questo al termine del rito il presidente Sacchetti, ringraziando il Circolo San Pietro per l’impegno profuso nell’anno, ha messo il punto sulla “buona opera” della Casa famiglia dedicata a Papa Montini. Quindi ha ricordato l’importanza di partecipare attivamente a quella “consultazione del popolo di Dio” che è la principale novità del processo sinodale inaugurato da Papa Francesco il 9 ottobre scorso. «Si tratta di un’occasione per mettere a frutto la nostra esperienza maturata al servizio della città di Roma — ha spiegato — dando voce ai poveri e agli esclusi con cui abbiamo un contatto continuo e quotidiano, esattamente come è stato espressamente chiesto nel Documento preparatorio».

E se la messa è stata anche l’occasione per uno scambio di auguri in vista delle festività, le attività del sodalizio non vanno in vacanza. In tutte le Cucine economiche verrà servito il pranzo di Natale, mentre a Santo Stefano e il 27 dicembre, e ancora il 1°, il 2 e il 3 gennaio, per finire con l’Epifania, resterà aperta la Cucina economica di via Adige, grazie alla scelta di soci e volontari di avvicendarsi nei turni ai fornelli. Dallo scorso febbraio, alcuni di essi la domenica e in giorni festivi, cucinano in prima persona per gli assistiti, segnando di fatto un ritorno alle origini e alla tradizione della “minestra del Papa”.

«L’apertura natalizia della Cucina di via Adige — aveva dichiarato nei giorni scorsi Sacchetti — offrirà al Circolo un’occasione in più per ascoltare le esigenze degli assistiti, aiutandoli anche nel percorso della ricerca di un lavoro che possa restituire loro quella dignità che pensano perduta. Offrire un pasto, un letto per la notte, curare il prossimo malato, fragile, non basta: si tratta di prendere per mano questi fratelli e accompagnarli nella società in modo che domani possano camminare da soli nella piena dignità di figli di Dio».