Con Maria Romana scompare una testimone. Non si spegne, però, quella luce che ha brillato e dovrà continuare a illuminare la nostra vita. Al di la c’è il buio dei populismi, dei faccendieri, degli eversori, degli anti stato. 

È scomparsa Maria Romana De Gasperi figlia di Alcide. Fu del padre solerte collaboratrice e biografa. I suoi scritti narrano e descrivono un Paese con i suoi tormenti e le tante speranze. Fu testimone privilegiata di una delle più belle figure del ‘900, quella di Alcide De Gasperi. 

Un amore filiale immenso, una stima smisurata per quell’uomo che fu grande per la famiglia e per l’Italia. La figura dello statista si staglia al di sopra delle modeste vicende umane per inseguire un disegno di giustizia e di libertà dopo tante tragedie morali e materiali. 

Dai continui racconti di Maria Romana, sempre lucida fino all’ultimo, abbiamo contezza che l’opera degasperiana è stata una rivoluzione pacifica. La fede, l’amore verso la famiglia , la difesa della centralità dell’Uomo con i suoi diritti e i suoi doveri hanno trovato in Alcide De Gasperi l’interprete autentico e rigoroso. 

Non si può guidare un popolo se non c’è la forza delle idealità, l’energia della passione, il sacrificio per servire, l’onestà degli intendimenti. Non vi è grandezza se prevalgono furbizie che sostituiscono i disegni, non c’è grandezza se un’opera viene risucchiata dal tornaconto e dalla esplosioni degli individualismi che opprimono la società. 

Maria Romana ha vissuto intensamente e ha continuato a essere testimone attiva di un mondo politico che nel tempo si è rarefatto, occupato dalla pigrizia di una società decadente.  Romana ha scritto pagine di autentico lirismo quando parla dell’umiltà del padre e dei suoi sacrifici. 

Con Maria Romana scompare una testimone. Non si spegne, però, quella luce che ha brillato e dovrà continuare a illuminare la nostra vita. Al di la c’è il buio dei populismi, dei faccendieri, degli eversori, degli anti stato. 

Oggi ricordiamo Maria Romana De Gasperi per sottrarci alla morsa di “capi” senza anima, che non sono statisti perché non riscaldano i cuori!