Riproponiamo per gentile concessione l’articolo, pubblicato ieri dall’Osservatore Romano, del Presidente dell’Apsa. Parlare di sogno, e continuare a crederci, fa pendant con la considerazione di quanto sia doveroso aprire gli occhi sulla realtà attuale. «Far credere che bene comune e individualismo, possano facilmente convivere è l’inganno di questo virus». 

Adriana Masotti

Il presidente dell’Apsa, monsignor Nunzio Galantino, ha partecipato ieri pomeriggio, 16 febbraio, al convegno Sorella economia, promosso al Senato della Repubblica italiana dall’Ente nazionale per il Microcredito. Con un intervento dal titolo “La finanza può stare dalla parte degli ultimi? Il sogno e il disegno dell’enciclica Fratelli tutti”, il presule ha riproposto l’invito di Papa Francesco a un profondo cambiamento che coinvolga il mondo economico-finanziario nel segno della fraternità.

Se l’homo economicus, «sul modello del processo teorizzato da Adam Smith, ha preteso di liberare l’economia e la finanza da ogni riferimento di natura antropologica, filosofica ed etica», la Fratelli tutti, a cui fa riferimento monsignor Galantino, colloca il tema economico-finanziario all’interno di quel “nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale” che fa da sottotitolo all’enciclica, «punto di confluenza e sistematizzazione» del magistero di Francesco. Nella Fratelli tutti, afferma il presidente dell’Apsa, Francesco è sentinella e pontefice cioè costruttore di ponti: scruta la notte «perché nessuno venga sopraffatto dall’oscurità», ma insieme «spinge la modernità oltre se stessa, prospettando un sogno». Un sogno che, osserva, non è un’utopia, ma è «visione capace di orientare, di indicare una direzione di marcia». 

La concretezza del nostro mondo fa da sfondo al pensiero del Papa che entra in dialogo, osserva il relatore, con il principio alla base della modernità, il motto della Rivoluzione francese liberté, égalité, fraternité per evidenziare la cancellazione nei fatti «della fraternità dal lessico politico-economico». Ma senza una volontà politica di fraternità, si evidenza nell’enciclica, «la stessa libertà si restringe, risultando piuttosto una condizione di solitudine». Allo stesso modo, sottolinea monsignor Galantino, «l’uguaglianza senza la fraternità rimane un valore astratto». Il presidente dell’Apsa ricorda come la pandemia abbia spinto gli uomini a considerarsi «tutti sulla stessa barca» e bisognosi di aprirsi «al mondo», ma che apertura al mondo non significa, come viene intesa dall’economia e dalla finanza, «apertura agli interessi stranieri e alla libertà dei poteri economici di investire senza vincoli né complicazioni in tutti i Paesi». Come fa notare l’enciclica, ciò «indebolisce la dimensione comunitaria della società umana» a vantaggio dei mercati e rende più fragile la stessa politica nei confronti dei «poteri economici transnazionali».

«Far credere che bene comune e individualismo, possano facilmente convivere è l’inganno di questo virus», afferma Galantino che sottolinea quanto la Fratelli tutti rappresenti «una forte e precisa critica al liberismo economico». Il presule fa notare che è «un apparato finanziario che non solo sta stremando l’ecosistema mondiale, ma toglie vita e respiro». Per il presidente dell’Apsa, l’enciclica va oltre la denuncia e, introducendo il principio della fratellanza, conferisce «una base antropologica, etica e spirituale a ogni processo di rinnovamento e di cambiamento». Il documento riconosce però — sottolinea ancora Galantino — che non sarà possibile alcun cambio di rotta se negli operatori della finanza, mancano quelle motivazioni interiori che danno senso all’agire. E si domanda: «quale habitus virtuoso curare e cucirsi addosso per dare volto alla fraternità nel mondo della finanza, spesso descritto come un mondo di squali?». L’indicazione di Papa Francesco, sulla scia di Benedetto XVI , è il recupero della virtù della fiducia anche in questo campo. La fiducia per il Papa, fa notare Galantino, è espressione della fraternità e prosegue: «Dalla fraternità nasce una nuova etica che, mentre impegna a lavorare insieme per chiudere i rifugi fiscali, evita le evasioni e il riciclaggio di denaro che derubano la società», rendendo possibile gettare «le basi solide di una nuova architettura finanziaria internazionale». 

Alla politica spetta, sostiene inoltre Francesco, anche il compito di accompagnare e promuovere quei “piccoli semi” che possono far germogliare «un’economia equa e benefica». E questi semi sono tanti, afferma il presidente dell’Apsa, citando alcuni nuovi modelli economici che appianano le diseguaglianze sociali e mettono la persona al centro: «corporate social responsibility, fondazioni corporate, impact investing, imprese business sostenibili, fondi di investimento sostenibili, green economy, social impact bonds, gli accordi di credito cooperativo, il microcredito eccetera».

L’intervento di monsignor Galantino si chiude con l’invito a cogliere l’opportunità di cambiamento che questo particolare periodo storico offre. «Questa opportunità — sottolinea — non può nutrirsi solo di algoritmi, di previsioni, di leggi, necessita di un qualcosa che motivi e muova all’impegno». L’enciclica di Papa Francesco lo ricorda: pensare e operare come fratelli è possibile.