La malocclusione dentale è un’errata chiusura delle arcate dentali. Per definizione è il modo migliore che le arcate dentali hanno per raggiungere la massima intercuspidazione, ossia il maggior numero di contatti fra i denti, necessario per esprimere la forza dei muscoli masticatori: masseteri, temporali e pterigoidei. Ciò assume il massimo significato durante l’atto deglutitorio, senza interposizione linguale.

Generalmente è dovuta a un insufficiente allineamento dei denti stessi nelle arcate dentali oppure a una eccessiva discrepanza in senso antero-posteriore e/o trasversale delle basi ossee che sostengono i denti.

La malocclusione si genera come ricerca della massima intercuspidazione, evitando qualunque, anche il benché minimo precontatto fra le arcate, che possa impedire ciò. Quindi, noi chiamiamo “malocclusione” il risultato finale di un lungo processo evolutivo cosciente. La presenza di precontatti condizionerà il mantenimento della malocclusione, quanto l’istaurarsi delle usure dentali e spesso di una condizione di bruxismo (notturno).

Viene corretta dall’odontoiatra mediante un trattamento ortodontico o chirurgico a seconda dei casi.