La milza è l’organo linfoide secondario più grande del sistema linfatico umano. La sua grandezza e la sua struttura sono tali da essere considerato un organo pieno (cioè parenchimatoso). A differenza di altri organi linfoidi secondari, essa è collegata con sistema circolatorio per mezzo di vasi sanguigni e non linfatici. La milza è un organo impari, posizionato nell’ipocondrio sinistro.

La milza presenta molteplici funzioni:

immunitaria acquisita: essa ospita nella sua polpa bianca sia linfociti T che centri germinativi contenenti soprattutto linfociti B. Grazie al suo collegamento diretto con i vasi sanguigni è l’unico organo in grado di contrastare direttamente le infezioni ematiche, soprattutto quelle di batteri incapsulati come Haemophilus influenzae e Streptococcus pneumoniae.

Per i motivi sopracitati la milza è stata paragonata ad un “grande linfonodo”, con la fondamentale differenza che sia i patogeni che i linfociti entrano ed escono per mezzo di vasi sanguigni e non dei vasi linfatici.

emocateretica: essa ospita nella sua polpa rossa il sistema dei monociti-macrofagi che riconosce gli eritrociti e le piastrine “invecchiati”, degradandoli;

marziale: essa degrada i componenti dell’eme presenti nell’emoglobina fornendo i substrati ideali per il metabolismo del ferro;

riserva: essa è in grado di immagazzinare una notevole quantità di monociti (uno studio del 2009 ha dimostrato che la milza dei mammiferi è in grado di ospitare oltre il 50% dei monociti del corpo) e una notevole quantità di sangue venoso;

emopoietica: questa funzione è esclusiva della vita embrionale, dove la milza costituisce un organo temporaneo capace di generare le cellule della linea emopoietica.

La milza in un paziente sano non è palpabile in quanto rimane coperta dalle coste; essa può essere invece ben apprezzata in condizioni patologiche che inducano splenomegalia (ad esempio malattie da protozoi come la malaria, la leishmaniosi e il trypanosoma).