La saga delle contraddizioni

Sembra che l’idillio tra Lega e 5Stelle sia destinato a finire molto presto

Sembra che l’idillio tra Lega e 5Stelle sia destinato a finire molto presto. L’ultimo motivo è l’aver chiamato al cospetto della piattaforma Rousseau gli iscritti al movimento per esprimersi sull’autorizzare il processo a Salvini per la vicenda della nave Diciotti. È risaputo infatti che gli attivisti e gli elettori dei 5Stelle hanno mal digerito molte delle scelte fatte dal Governo giallo-verde. Lo confermano le discussioni interne ed esterne al Governo e al Parlamento della base dei penta stellati sulla realizzazione o meno di grandi opere infrastrutturali, che hanno provocato una grave lacerazione del loro elettorato.

E poi le divisioni si sono confermate anche sul Venezuela dove il M5S sostiene Nicolas Maduro in contrapposizione alla Lega che invece appoggia Juan Guaidò; sul problema della cannabis dove la proposta del Movimento 5 Stelle a favore della legalizzazione è stata stoppata dal vice premier Salvini che l’ha di fatto messa nel cassetto.

Sulla questione dei migranti la divisione è forse ancora più profonda e grave per due semplici motivi. Il primo è che lo stop all’arrivo dei clandestini è il grande cavallo di battaglia del neo ministro dell’Interno. La seconda è che il tema scuote dall’interno il partito di Luigi Di Maio. Roberto Fico, non ha mai nascosto la propria opinione molto portata all’accoglienza, creando problemi all’esecutivo ma anche al leader del M5S.

Per il gasdotto che dovrebbe attraversare l’Adriatico la situazione ricalca quella della Tav. Da una parte la Lega pro grande opera, dall’altra il Movimento 5 Stelle, e la sua anima ambientalista.

Inoltre, il partito di Salvini non porrebbe di suo limiti all’uso dei contanti, e se limiti mai dovessero esserci che siano piuttosto leggeri. Di parere opposto i grillini, per i quali proprio l’uso eccessivo e la troppa libertà nella circolazione delle banconote siano una delle armi utilizzate maggiormente dagli evasori fiscali.

Anche se a tenerli uniti ed attivi a Palazzo Chigi c’è il famoso “contratto di Governo” ecco che con il passare del tempo gli argomenti di divisione profonda tra i due soci sono sempre più numerosi e, come dicevo, quello della non autorizzazione a non processare Salvini è solo l’ultima delle questioni emerse, forse quella che più delle altre non sarà digerita dall’elettorato 5Stelle.

Infine, si aggiungono i problemi economici, del lavoro e della diminuita produzione che non aiutano il Governo a trovare quella sintonia che già oggi manca e che trova elementi di notevoli difficoltà. E ora, come farà il Governo a suffragare le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, che per il 2019 assicura un notevole boom economico?