All’età di 89 anni, se ne è andato uno storico di grande levatura internazionale. Il “Politico”, il giornale online del mondo intellettuale e politico di Washington, lo ha definito una “indiscussa autorità nel campo della Grecia antica”.

Claudio Siniscalchi

È deceduto il grande storico americano dell’antichità Donald Kagan, autore di un magistrale affresco sulla guerra del Peloponneso. L’ho sentito più volte, intervistato una volta e ho recensito un suo saggio. Kagan è stato un vero erudito, un totale ammiratore della cultura classica e degli studi antichistici. Inoltre è stato uno strenuo sostenitore dell’importanza dell’insegnamento universitario della storia e delle discipline umanistiche. 

Non sarà ricordato dai giornali come meriterebbe, perché un suo studio sulla guerra preventiva venne considerato, erroneamente, come un incondizionato appoggio all’amministrazione Bush Jr. In realtà, la “dottrina Kagan” venne confusa con quella di Robert Kagan, consigliere di Bush. Un caso di omonimia davvero sfortunato.

Nacque così la sciagurata formula della “dottrina Kagan”. Ma se ne farà una ragione. Era un accademico divertente e intelligente, come sanno esserlo gli ebrei lituani newyorkesi. I nani e i ciambellani del nulla passano, più o meno presto. I giganti restano.

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Presentazione (Amazon) della principale opera di Kagan

  1. Kagan, La guerra del Peloponneso. La storia del più grande conflitto della Grecia classica, Milano, 2006.

Atene e Sparta erano state alleate durante la lotta contro l’impero persiano, sconfitto, nonostante la sua immensa potenza militare, dall’unione delle piccole città stato greche. Ma, solo mezzo secolo dopo, la loro rivalità scatenò una guerra che sarebbe durata tre decenni, avrebbe causato uccisioni e devastazioni mai viste prima e avrebbe determinato il rovesciamento della tendenza verso la democrazia. Questa guerra spaventosa, che per la sua importanza e le sue conseguenze può essere considerata una vera e propria guerra mondiale della Grecia classica, rappresenta un momento fondamentale della storia dell’Occidente ed è stata usata dagli storici di tutte le epoche come modello per comprendere e interpretare conflitti di ogni genere. La storia della guerra del Peloponneso è stata raccontata da uno dei più grandi storici dell’antichità, Tucidide, che partecipò effettivamente ai combattimenti. Sfortunatamente la sua cronaca, che è anche uno dei fondamenti del metodo storico e della filosofia politica, si interrompe sette anni prima della fine del conflitto. Ai giorni nostri, Kagan coglie le dinamiche della guerra e delle sue battaglie, inserendole in un affresco del mondo greco antico, in cui si muovono personaggi del calibro di Alcibiade, Demostene e Pericle.