LA STORIA DELL’ANGELUS DOMENICALE: CHI INVENTÒ QUESTA PRATICA? | DAL SITO DELL’ISTITUTO EMMANUEL MOUNIER.

La recita dell’Angelus domenicale è dovuta alla particolare devozione per Maria SS. Assunta, che animava Papa Pio XII. La storia però indica in Luigi Gedda il primo artefice di una scelta divenuta poi “canonica”. Fu nel 1954 che vinse le iniziali riserve del Pontefice.

La storia dell’Angelus, che il Pontefice recita ogni domenica con i fedeli in piazza S. Pietro, si collega alla particolare devozione per Maria SS. Assunta che animava Pio XII. Ancora prima di iniziare le pratiche per la definizione del dogma, Pio XII manifestò questa Sua speciale devozione suggerendo alla Madre Luigia Tincani (1889/1976), Serva di Dio e fondatrice delle Missionarie della Scuola, di intitolare all’Assunta l’Istituto Universitario Pareggiato che esse intendevano promuovere e del quale il 26 ottobre 1939 avvenne l’inaugurazione.

Il 1 maggio 1946 Pio XII interpellava i vescovi scrivendo loro di esprimere un parere circa la possibile proposizione dell’Assunzione corporea della beatissima Vergine come dogma di fede e se essi lo desideravano realmente; facendo seguito a questa adesione, Pio XII il 18 agosto 1950 annunciava la definizione dogmatica e il 1 novembre di quello stesso Anno Santo firmava e pubblicava la Bolla Dogmatica per la definizione dell’Assunzione in corpo ed anima di Maria SS. Assunta in Cielo.

Il 1954 fu un anno molto doloroso per Pio XII perché iniziò a soffrire di una malattia gastrica e anche per i gravi problemi che affliggevano l’Azione Cattolica Italiana, percorsa da tensioni molto forti dopo il fallimento dell’operazione Sturzo. Malgrado ciò, concesse un’udienza al prof. Luigi Gedda (1902-2000), Presidente Generale dell’Azione Cattolica, il 10 marzo del 1954, che gli propose di recitare l’Angelus ai microfoni della Radio Vaticana affinchè tutti i fedeli potessero unirsi al Romano Pontefice nell’invocare l’aiuto di Maria SS. Assunta. Il Pontefice, tuttavia, non condivise la proposta di Gedda e in un primo momento la reputò non efficace. In una successiva udienza privata svoltasi il 26 giugno, essendo in corso l’Anno Mariano, il professore si permise il coraggio di rinnovare la medesima domanda di recitare l’Angelus il 15 agosto ai microfoni della Radio Vaticana, dalla residenza estiva di Castelgandolfo; anche perché in quella giornata, allora come oggi, il Papa ha l’usanza di celebrare la festa dell’Assunta con un pontificale nella vicina chiesa pontificia di S. Tommaso da Villanova percorrendo a piedi il tragitto dal palazzo apostolico alla Chiesa e viceversa, sempre lambito da entusiastico fervore dei fedeli. Pio XII acconsentì benevolmente alla richiesta di Gedda, presentatagli anche a nome dell’Azione Cattolica Italiana. Di conseguenza il 14 agosto 1954 l’”Osservatore Romano” informò che “…l’Angelus recitato dal Santo Padre nella festività dell’Assunta sarà radiodiffuso”; e successivamente, sempre  l’“Osservatore Romano”, comunicò il 16/17 dello stesso mese che “…alle ore 12 di ieri domenica, festività di Maria SS. Assunta, il Santo Padre ha benevolmente acconsentito che la Sua recita dell’Angelus domini venisse radiodiffusa dalla stazione radio del Vaticano a cui era collegata la rete nazionale della Radiotelevisione Italiana. In tal modo l’Augisto Pontefice, aderendo al filiale desiderio dell’Azione Cattolica Italiana, ha dato modo nella solennissima ricorrenza dell’insigne gloria della Vergine Santa, in questo radioso Anno Mariano, agli ascritti e a tutti gli altri fedeli di unirsi devotamente a lui, nel pio saluto alla Madre di Dio”.

Da allora per opera di Luigi Gedda ebbe inizio la recita dell’Angelus domenicale di Pio XI; al suo ritorno in Vaticano,  onde evitare di affaticarLo con un udienza collettiva, Gedda Lo pregò di recitare l’Angelus affacciandosi alla finestra del Suo studio privato, quella famosa finestra illuminata fino a tarda notte che appare anche nel film, scritto da Luigi Gedda stesso nel 1942, sulla vita quotidiana di un papa:  “Pastor Angelicus”, diretto da Romolo Marcellini e prodotto da una società cinematografica (Orbis Film), creata dallo stesso Gedda e che avrebbe prodotto capolavori come  “La porta del cielo” che consentì al regista Vittorio De Sica di sottrarsi alle pressioni dei nazifascisti per trasferirsi nella Repubblica Sociale.

La recita dell’angelus domenicale da quel lontano 1954, dalla finestra affacciata su piazza S. Pietro, sarebbe proseguita con Giovanni XXIII, da Paolo VI, da Giovanni Paolo I nel suo brevissimo pontificato, da Giovanni Paolo II, Benedetto XVI fino all’attuale pontefice Francesco. Nel 1977 Gedda pensò di promuovere un’emittente televisiva cattolica (Teleradiosole), diretta da Cesare Ardini, la quale trasmetteva regolarmente gli Angelus domenicali. Successivamente Teleradiosole ha potuto trasmettere via satellite l’Angelus in Argentina attraverso la televisione di Stato, Canale 7, favorita dalla collaborazione della Presidente dell’Associazione Argentina di Cultura, prof.ssa Lila Blanco. Ebbene, Canale 7 ritrasmetteva l’Angelus ad altre ben 28 emittenti locali argentine. Questa trasmissione durò soltanto un anno, ma il suo servizio fu profetico perché d’allora migliaia di stazioni televisive di molte nazioni ne danno notizia ogni settimana, diffondendo attraverso la parola del Papa il messaggio di Cristo agli uomini d’oggi. Tutto questo da un idea del genetista Luigi Gedda, il medico che parlava di Dio!

Giulio Alfano

Docente di Filosofia Politica presso la Pontificia Università Lateranense e Presidente dell’Istituto Emmanuel Mounier.

Per informazioni sull’Istituto Emmanuel Mounier

https://www.istitutomounier.