L’angina pectoris è un dolore al torace, dietro lo sterno – perciò denominato anche “dolore retrosternale” – provocato dall’insufficiente ossigenazione del cuore a causa di una transitoria diminuzione del flusso sanguigno attraverso le arterie coronarie.

Fu descritta la prima volta dal medico e patologo inglese William Heberden nel 1768.

Il dolore anginoso in genere inizia lentamente, per giungere all’apice e quindi sparire nell’arco di 10-15 minuti; il dolore può propagarsi anche agli organi prossimi al torace e tale situazione viene definita irradiazione del dolore.

La causa principale è in genere correlata all’ostruzione di un vaso ad opera di una placca aterosclerotica, che riduce il lume arterioso e ostacola il passaggio di sangue, specie durante lo sforzo. Si hanno sintomi solo quando l’ostruzione è superiore al 70% del lume. Rientrano dunque nei fattori di rischio per l’angina gli stessi fattori di rischio dell’aterosclerosi, poiché si tratta sempre di arterie:

alti livelli di colesterolo;
pressione alta;
obesità;
diabete mellito;
familiarità e/o predisposizione;
fumo;
vita sedentaria.

L’angina pectoris può essere presente in casi di insufficienza cardiaca, aritmia con elevata frequenza cardiaca, stenosi aortica, embolia polmonare e altre condizioni che possano provocare un ridotto afflusso di sangue al cuore.

L’angina di Prinzmetal è causata da spasmi nelle arterie coronarie; gli spasmi si presentano spontaneamente nella maggior parte dei casi, anche in assenza dei fattori di rischio classici delle malattie cardiache; la metà dei pazienti afflitti da questa rara forma non presenta evidenze aterosclerotiche. Quando gli spasmi non si presentano in condizioni di riposo possono essere indotti da:

esposizione al freddo;
stress emotivo;
assunzione di alcolici;
farmaci vasocostrittori;
assunzione di cocaina.

La scelta del trattamento è stabilita in relazione al tipo di angina diagnosticato e dall’eventuale compresenza di altre malattie.

Importanza primaria, oltre che profilattica, è data dall’immediata correzione del rischio cardiovascolare (fumare, nutrirsi smodatamente fino al sovrappeso) oltre che al controllo della pressione sanguigna, del colesterolo e dello stress. Importante è anche la correzione di situazioni predisponenti quali vizi valvolari, aritmie, diabete e problemi tiroidei.

La prima cosa da fare all’insorgenza del dolore è mettersi immediatamente a riposo, in modo da abbassare il fabbisogno di ossigeno del muscolo cardiaco. Una leggera attività fisica di tipo aerobico può però essere indicata per ottenere benefici a lungo termine per l’angina stabile.

In presenza di angina instabile (quindi anche alla prima comparsa dei sintomi anginosi) è fortemente consigliato il ricovero ospedaliero.