Latina: la mostra open air per raccontare il lockdown nel mondo

Smile at Home e This is Us

L’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Latina continua la serie di mostre open air con i due progetti Smile at Home e This is Us, appartenenti sempre alla call Life in the Time of Coronavirus promossa da Roma Fotografia per raccontare l’emergenza sanitaria da Covid 19 nel mondo. Le mostre, fruibili attraverso la modalità delle affissioni pubbliche e sviluppate in 10 maxi poster 6×3 m, 40 manifesti 140×200 cm e 100 manifesti 100×140 cm, sono realizzate su iniziativa di Fabio D’Achille, delegato alla Promozione dell’Arte Contemporanea, e dell’Assessore del Comune di Latina Silvio Di Francia.

 

Smile at Home, curata da Maria Cristina Valeri, Alex Mezzenga e Gilberto Maltinti, è la seconda selezione delle fotografie della call Life in the time of coronavirus promossa da Roma Fotografia in collaborazione con la rivista Il Fotografo, il Festival della Fotografia Etica di Lodi, TWM Factory e The Walkman Magazine. #smileathome nasce dalla fantasia, ironia a e creatività con la quale fotografi, fotoamatori e cittadini hanno voluto interpretare, attraverso i loro scatti, il desiderio di una lettura diversa, cinematografica, a volte surreale di questo evento storico: uno sguardo oltre, capace di proiettarsi già in un futuro di elaborazione, rinascita e ripartenza per tutti noi. La mostra, nel suo viaggio itinerante, vuole quindi donare un sorriso che illumini ogni volto anche se solo per pochi attimi.

This is Us, curata da Alex Mezzenga, è la terza selezione delle fotografie arrivate alla call: ciascuno di noi si è fermato e ha vissuto come in un tempo sospeso; chi non lo aveva mai fatto prima è stato costretto a guardarsi allo specchio, a fare i conti con la propria esistenza e ridisegnare spazi e abitudini, con la certezza e il conforto che da ogni parte del mondo si stessero affrontando le stesse difficoltà e si coltivassero gli stessi sogni. #thisisus è una selezione di immagini che immortala istanti, azioni, situazioni che sembra parlare a nome di tutti e così raccontare ciò che ognuno di noi ha fatto o ha pensato almeno una volta durante i primi drammatici mesi della pandemia, senza retorica o compassione ma con l’unico intento di suscitare negli occhi di chi guarda l’emozione di ritrovarsi in tanti piccoli gesti che si sono ripetuti giorno dopo giorno in ogni angolo del mondo.