Ad affermarlo è un nuovo studio realizzato dai ricercatori dell’Università di Oslo e pubblicato sul British Medical Journal. Gli autori hanno analizzato i dati appartenenti a oltre 36.000 adulti di almeno 40 anni seguiti per diverso tempo, giungendo alla conclusione che ogni tipo di attività fisica si associa a un minor rischio di decesso, destinato invece ad aumentare, al contrario, per chi conduce una vita sedentaria.

Gli studi presi in considerazione dai ricercatori hanno utilizzato accelerometri per misurare i minuti di attività fisica totale di 36.383 adulti dall’età media di 62 anni. Una camminata lenta o compiti come cucinare e lavare i piatti erano considerati attività fisiche leggere, mentre tra quelle moderate rientravano le camminate veloci o passare l’aspirapolvere. Infine, scavare, fare jogging o portare carichi pesanti venivano considerate attività fisiche intense. Durante il periodo di follow-up delle persone esaminate, pari a sei anni, 2149 partecipanti sono morti: dopo aver considerato altri fattori che avrebbero potuto potenzialmente influenzare i decessi, i ricercatori hanno concluso che, a prescindere dall’intensità, il rischio di morte fosse minore nei soggetti che svolgevano attività fisica.