Ancora una volta, nell’ultima bozza del provvedimento sul Covid che il governo sta per varare, si rinnova solo il comma 2/bis e non anche il comma 2. Con grave nocumento per la realtà dei lavoratori fragili.

Ci risiamo. Il governo sta preparando la “Bozza Covid 2022”. Il testo del provvedimento in preparazione all’art. 10 – comma 2  prevede testualmente: “Per i soggetti affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto di cui all’articolo 17, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2022, n. 11, le disposizioni di cui all’articolo 26, comma 2-bis, del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, in materia di lavoratori fragili, si applicano fino al 30 giugno 2022”.

Era già accaduto che il comma 2 fosse stato espunto dal DL 24/12/2021 n.° 221 e poi recuperato in sede di conversione nella legge 18/02/2022 n.18 – art. 17 , inserendo i commi 3/bis e 3/ter,  Atto Senato 2488 grazie all’emendamento Malan/De Toma  (con la consulenza dell’esperto legislativo  Dott. Francesco Comellini) depositato in Senato, e poi recepito nel testo della legge 11/2022, approvata in via definitiva.

Questa volta ci si è ancora una volta dimenticati di rinnovare il comma 2, inserendo solo il 2/bis. Ciò significa – tradotto in soldoni — solo prosecuzione dello smart working e non l’equiparazione della malattia al ricovero ospedaliero. Invece si tratta di dare continuità alla legge 18/2/2022 n. 11 ripartendo dalla piattaforma acquisita e riproponendo, perciò, i commi 2 e 2/bis del DL 17/3/2020 n.° 18.

Speriamo che il Governo comprenda che occorre dare una continuità all’ultima legge approvata, prevedendo il rinnovo di entrambi i commi del testo originario citato (DL 18/2020): per l’appunto, il comma 2 e il comma 2/bis. Per i Ministri interessati non dovrebbe essere complicato richiamare ai propri organi tecnici questo semplice principio di continuità delle due tutele che hanno sempre marciato affiancate, di pari passo.

Speriamo di farcela per l’ennesima volta.