Dunque, è partita la stagione delle “scuse”. Come ovvio e come quasi tutti sanno, si tratta di  atteggiamenti dettati unicamente ed esclusivamente dalle opportunità del momento, dalla  contingenza politica finalizzata ad un riposizionamento personale nello scacchiere politico  nazionale. E questo per due motivi di fondo. Innanzitutto non si tratta di “scuse” accompagnate  da un percorso politico, culturale e di merito. Sono, appunto, solo battute che possono essere  espresse in un giorno e tranquillamente smentite dopo pochi giorni perchè non più funzionali per il  proprio disegno politico. In secondo luogo si tratta di “scuse” ad intermittenza. Non a caso,  possono valere per i compagni di viaggio e, puntualmente, non vengono applicate ai momentanei  nemici politici. Attenzione, nemici e mai avversari, come ovvio. 

Ora, non è il caso di stracciarsi i capelli per spiegare simili atteggiamenti. Siamo in un contesto  politico dominato, da tempo, dal trasformismo e dal più spietato opportunismo. Ogni strategia  politica che viene messa in campo prescinde radicalmente da una prospettiva politica a lungo  termine perchè, appunto, è riconducibile a quei disvalori. È appena il caso di osservare da  spettatori il capitolo delle alleanze tra il Pd e i 5 stelle per rendersene conto in modo persin  plateale. Da nemici irriducibili ed implacabili per molti anni ad alleati storici ed organici ad alleati  tra diversi. Insomma, il tutto e il contrario di tutto. Le “scuse”, pertanto, sono il frutto e la  conseguenza di questa stagione politica singolare ed anacronistica che ormai dura da molti anni e  che stenta ad uscirne fuori con dignità e coerenza. E questo per motivi altrettanto semplici da  spiegare e da capire. Quando una forza come i 5 stelle ha fatto la propria fortuna politica e  soprattutto elettorale per due elementi costitutivi, ovvero il populismo e il giustizialismo, non c’è  scusa che tenga. Perchè se si rinuncia a questi due totem cade l’intero castello politico di un  partito che ha già dovuto rinunciare, per motivi di puro potere, a tutto ciò che ha promesso e  predicato per molti anni. E tutti conosciamo a memoria i vari tasselli e le molteplici promesse  sacrificati sull’altare del potere. 

Ma, al di là di questa ovvia e persin scontata considerazione, credo che senza magnificare  atteggiamenti destinati a cadere alla prima occasione utile – e, nello specifico, nello stesso giorno  è già partito un attacco ad un “nemico” politico della Lega…- l’unica alternativa credibile passa  attraverso un recupero di dignità e di credibilità della politica. Stavolta però con la P maiuscola,  come si suol dire. Tutto il resto appartiene al campo della goliardia e del battutismo quotidiano.  Che, purtroppo, è la naturale conseguenza di una politica ridotta al folklore di derivazione  populista.