In base al rapporto di collaborazione tra le due testate, Il Domani d’Italia e Orbisphera, pubblichiamo il testo integrale dell’editoriale di Antonio Gaspari, direttore di Orbisphera.
Si è svolta ieri, 27 ottobre, nella Sala Stampa della Santa Sede a Roma, la conferenza di presentazione dell’evento “Economy of Francesco – Papa Francesco e i giovani da tutto il mondo per l’economia di domani”, che si svolgerà online dal 19 al 21 novembre 2020.
Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi e responsabile della struttura informativa di “The Economy of Francesco”, ha sostenuto che siamo di fronte ad un sistema chiamato a rigenerarsi secondo l’esempio del Santo di Assisi e di Papa Francesco.
Ha scritto San Francesco: «E io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare… Voglio che tutti lavorino». Un’espressione di grande attualità.
Padre Fortunato ha ricordato che i Francescani diedero vita, a partire dal 1200, ad un vasto sistema di microcredito fondato sui Monti Frumentari e sui Monti di Pietà, istituzioni senza scopo di lucro che erogavano prestiti di limitata entità a condizioni molto favorevoli rispetto a quelle di mercato.
La funzione dei Monti di Pietà era quella di finanziare persone povere e in difficoltà, fornendo loro la necessaria liquidità per iniziare un’attività economica.
I Monti di Pietà sono stati i primi finanziatori del credito al consumo ed anche banche dei poveri.
Padre Fortunato ha citato il libro “Funzionare o esistere?”, scritto dal filosofo e psicanalista argentino Miguel Benasayag, per proporre un nuovo sistema economico che accolga la sfida della inclusività e rinunci al veleno dello scartare.
In merito all’evento online, padre Fortunato ha spiegato che sono 2.000 gli iscritti e almeno 12 i collegamenti con 115 Nazioni: 4 ore al giorno più una maratona di 24 ore il secondo giorno, con il contributo di oltre 20 Paesi.
Il prof. Luigino Bruni, ordinario di Economia Politica presso la Libera Università Maria Santissima Assunta di Roma e responsabile scientifico di “The Economy of Francesco”, ha spiegato che quello che doveva essere un incontro con relatori e partecipanti è diventato, in realtà, un movimento.
Nei mesi che hanno preceduto l’incontro quasi 1.000 giovani hanno lavorato attivamente in 12 “villaggi tematici” e hanno dato vita ad un vero e proprio movimento diffuso in tutto il mondo.
«Il grido della terra e il grido dei poveri – ha detto Bruni – sono un identico grido, come ci ricordano le encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti. Una fraternità con la terra che non includa la fraternità con gli ultimi non è completa».
«La “Economy of Francesco” – ha aggiunto – è anche la costruzione di un capitale spirituale globale di cui l’economia ha estremo bisogno» perché «la coltivazione dell’interiorità è il cuore di una nuova economia» fondata sui beni invisibili, come i beni relazionali e i beni morali.
Suor Alessandra Smerilli, professore ordinario di Economia Politica presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione “Auxilium” e componente del Comitato scientifico di “The Economy of Francesco”, ha spiegato che «Economia di Francesco significa innanzitutto dare ai giovani speranza e concretezza: non è invitare i giovani a diffondere un messaggio, ma è chiedere loro di contribuire a costruirlo».
«In un mondo malato di pensiero a breve termine e con poca visione di futuro – ha constatato suor Alessandra – dare voce ai giovani significa iniziare a costruire ponti verso il futuro».
A questo proposito ha rilevato che, in questi tempi di incertezza, «Papa Francesco invita a guardare oltre, a preparare il futuro, e a farlo in modo concreto, con lo sguardo sempre rivolto a chi è più in difficoltà».
Suor Smerilli ha poi spiegato che i giovani non presenteranno un documento, non faranno un trattato su cosa vuol dire “Economia di Francesco”, ma «prepareranno proposte, ci diranno come vogliono impegnarsi e di quale aiuto hanno bisogno».
Nei nove mesi di preparazione all’incontro, i giovani, divisi nei 12 “villaggi tematici”, hanno discusso e approfondito i seguenti temi: lavoro e cura; management e dono; finanza e umanità; agricoltura e giustizia; energia e povertà; profitto e vocazione; policies for happiness; CO2 della disuguaglianza; business e pace; economia è donna; imprese in transizione; vita e stili di vita.
Sono stati inoltre organizzati circa 300 eventi “Towards Economy of Francesco” e una serie di “on-life webinar” molto partecipati dal titolo “Moving towards a post-Covid better world”.
La fase preparatoria si è conclusa a ottobre con un totale di 27 seminari online mandati in streaming sul canale ufficiale Youtube dell’evento internazionale “The Economy of Francesco” e tradotti in 4 lingue grazie alla collaborazione di giovani interpreti. Sono stati coinvolti oltre 40 relatori senior e più di 100 giovani da tutto il mondo.
«Un tema trasversale a tanti “villaggi tematici” – ha sottolineato la Smerilli – è stato quello della rivalutazione della cura (“care”) all’interno della società e dell’economia, come chiave per modellare il futuro, insieme al bisogno di uno sguardo più femminile e di una maggiore partecipazione delle donne per una economia e una finanza più inclusive».
L’avvocato Francesca Di Maolo ha espresso il sogno dei giovani condiviso da tutti: «Un futuro senza guerre, senza abbandoni, in cui possa crescere un’economia che sappia accogliere e difendere la vita, che sia al servizio dell’uomo, inclusiva e che si prenda cura del creato».
A conclusione della conferenza stampa la dott.ssa Florencia Locascio, dello staff di “The Economy of Francesco”, intervenendo online dall’Argentina ha sostenuto che «i partecipanti latinoamericani si sentono parte di un movimento vivo, che va oltre un evento, e hanno il dedisderio di portare la riflessione di questi mesi all’azione collettiva e ad una reale incidenza sia nei territori che a livello globale, per fare un passo avanti nella trasformazione della quale abbiamo tanto bisogno».