Licio Benedetti, grande creatore di Presepi, ha lasciato ai Gordiani (Roma) un segno indelebile della sua arte.

Conosciutissimi sono i Presepi di Licio sulla Roma sparita. Fu tra i primi, moltissimi anni fa, ad utilizzare polistirolo e cartone per realizzare le scenografie presepiali. Adottava tecniche innovative quando ancora gli altri lavoravano quasi esclusivamente gesso, tanto che i Presepi risultavano pesantissimi da spostare.

“Fra Natale e la Befana i romani vanno per Presepi”. Questo vecchio adagio, ricordato in dialetto romanesco, era un modo di dire molto usato nel secolo scorso, riassumeva il sentimento di una abitudine molto diffusa nel popolo della Città Eterna, cioè di andare a visitare il Presepio non solo nella propria Parrocchia, ma anche nelle chiese vicine. Era quasi “un rito”, ma dimostrava come la tradizione popolare avesse aspetti di interessi non solo religiosi, ma anche storici, artistici e culturali. Un rito che si è tramandato nel tempo, con il valore e il significato che il Presepio ogni anno ci ricorda.

La Parrocchia romana di Santa Maria Madre della Misericordia ai Gordiani, ha avuto il previlegio di avere per oltre 40 anni un parrocchiano, Licio Benedetti, scomparso in questi giorni a 88 anni, che ha creato per la comunità parrocchiale e per gli abitanti del quartiere di Nuova Gordiani tanti Presepi nel corso dei decenni trascorsi. Con tanta passione, con tanto impegno e con un personale stile artistico, che animato da una grande creatività riusciva ad evidenziare il valore religioso del suo lavoro nel rappresentare il Natale.

Il funerale di Licio Benedetti ha rappresentato un momento di preghiera, ma anche di ricordo di un personaggio, umile e modesto, che ha lasciato una testimonianza indelebile del suo lavoro di abile artigiano e creatore di arte presepiale. Nell’omelia, Don Stefano Meloni già Parroco ai Gordiani, che ha celebrato il funerale insieme al Parroco Don Saju Perumayan Varghese, ha ricordato i tanti aspetti dell’impegno e la grande fede nel realizzare, anno dopo anno, il semplice ma significativo atto di “fare il Presepio”. Al termine della cerimonia ci sono stati gli elogi funebri per onorare la memoria di Licio Benedetti. 

Il primo è stato quello di Peppe Tedesco, che ha richiamato uno scritto dei presepisti dell’Istituto Sant’Anna di Castelfidardo (Ancona), ove la tradizione del “fare il Presepio” è molto sentita e radicata nel territorio, nel quale si legge:” Licio è stato uno dei più grandi presepisti, conosciutissimi sono i suoi Presepi sulla Roma sparita. Tra i primi, moltissimi anni fa ad utilizzare polistirolo e cartone per realizzare le scenografie presepiali; adottava tecniche poi risultate innovative quando ancora gli altri lavoravano quasi esclusivamente gesso e i Presepi risultavano pesantissimi da spostare. Dotato di una manualità eccezionale, con le sue innovazioni ha creato modelli di lampioncini e minuterie di metallo, che oggi diverse aziende, che costruiscono Presepi, utilizzano anche per merito suo. Un commosso e sentito saluto è stato quello di Peppe Pastori e del Rappresentante dell’AIAP di Roma (Associazione Italiana Amici del Presepio).

Non si può non ricordare la partecipazione di Licio Benedetti alla decima edizione della manifestazione “Costruiamo il Natale”, promossa dal francescano padre Nicola Scarlatino, con partecipanti da tutta Italia, con artisti come Renato Marchesi di Milano, Pier Luigi Bombelli di Crema, Angela Tripi di Palermo e tanti altri. Un evento per ammirare veri e propri capolavori dell’arte presepiale, ove Licio Benedetti fece conoscere non solo in Toscana la sua arte. Un aspetto che Licio non trascurava era quello di cercare di conoscere le valutazioni e i giudizi sul suo operato, dopo aver realizzato un nuovo Presepio: si metteva quasi in disparte, vicino all’allestimento presepiale, ascoltando i commenti di chi vedeva il suo lavoro all’entrata o all’uscita dalla chiesa. Questo è utile per capire il gradimento di chi guarda il Presepio, sosteneva Licio, e raccogliere suggerimenti e osservazioni. Diversi Presepi non più utilizzati a Santa Maria Madre della Misericordia, sono stati donati ad altre comunità parrocchiali.

La scomparsa di Lucio Benedetti, definito da molti conoscenti un  grande Maestro, papà e creatore di tanti Presepi, di una parrocchia della periferia romana, ha lasciato una preziosa eredità che dovrà essere raccolta. Si avvicina l’ottavo centenario della prima rappresentazione del Presepe di Greccio, la rappresentazione vivente di quell’evento, voluto da San Francesco, era la vigilia di Natale del 1223: una ricorrenza da valorizzare da chi ama il Natale. Per molte di queste cose, in tanti Ti hanno detto: “Riposa in pace mitico Licio”.