Il 2020 sarà ricordato per il drastico calo dei reati. Anche quelli più gravi, come l’omicidio, sono stati in netto ribasso. Lo stesso non si è potuto dire per le violenze domestiche ed i femminicidi, in netto aumento. La segregazione domestica ha dunque facilitato litigi e tensioni che, in molti casi, hanno portato a molto di più che una semplice litigata tra conviventi. Numeri inferiori comunque rispetto al 2019.

Sono dati su cui riflettere ma che non smentiscono un dato fondamentale: l’Italia è ancora uno dei Paesi nel mondo con il minor numero di omicidi volontari annuali. Le condizioni che determinano questo dato sono legate alla scarsa diffusione di armi, alla prossimità abitativa dei nuclei familiari (dunque un maggior controllo sociale), la bassa diffusione dell’alcolismo e l’istituzione del numero di emergenza antiviolenza 1522; tutto ciò durante il lockdown ha contribuito a moderare la violenza, nonostante le restrizioni in ambito domestico. Rispetto ad altri Paesi, tuttavia, il nostro ha ancora una bassa cultura sulla prevenzione e lo studio dei fenomeni criminali. Molto considerata in ambito anglosassone, la criminologia nel nostro contesto è ancora una scienza che aiuta altre discipline (giurisprudenza, psicologia, sociologia, antropologia forense, criminalistica) senza tuttavia avere ancora un’identità piena e strutturata a livello professionale.

Quando si pensa al criminologo vengono in mente alcune serie TV, nonché alcuni personaggi televisivi legati più al mondo dello spettacolo che a quello scientifico. Nonostante queste premesse, negli ultimi anni gli sviluppi professionalizzanti della criminologa hanno fatto passi avanti. Si pensi alla fondazione, in Calabria, di un centro d’eccellenza per la formazione di linguisti e criminologi. E’ il caso dell’Istituto Italiano di Criminologia, con sede a Vibo Valentia (criminologia.it) e che nasce nel 2017 come scuola superiore per mediatori linguistici.

Un decreto ministeriale consente all’Istituto di rilasciare il “Diploma triennale equipollente in scienze della mediazione linguistica con l’indirizzo criminologia e intelligence”. A presiedere questo prestigioso istituto c’è il professor Saverio Fortunato, rettore e docente, specializzato in Criminologia Clinica e che ha “lanciato” la scuola attraverso numerose collaborazioni, in Italia e all’estero.

Un percorso nuovo, dunque, che aspira a preparare gli studenti, futuri membri del tessuto sociale italiano, rendendoli edotti su quella disciplina, la criminologia, candidata ad essere una protagonista per i prossimi decenni. Pur augurandoci la forte diminuzione, anzi l’azzeramento, di tutti gli omicidi, è pur vero che la nascita di nuovi reati come quelli informatici abbisogna di persone preparate professionalmente e che possano aiutare le forze dell’ordine e le università, contribuendo allo studio e alla prevenzione di ogni fenomeno criminoso.