Martinazzoli, il capo empatico. Il ricordo di Castagnetti a dieci anni dalla scomparsa.

Gli fu affidato il compito di salvare la Dc. Con lui il partito ritrovò la sua anima antica, ma non bastò. Il corpo, ovvero il corpo elettorale democristiano, non cera più.

Pierluigi Castagnetti

A me manca molto, sia umanamente che politicamente. Gli venne affidata quasi trent’anni fa, “per disperazione”, la missione di salvare la Dc, ma l’impresa non gli riuscì.

Perché è finita la Dc? La risposta più facile, ma troppo semplicistica, potrebbe essere: tangentopoli. Sia chiaro, tangentopoli ha avuto un ruolo, ma è stato quello dell’ultimo colpo. Ma non si è trattato di uno schianto improvviso, vari scricchiolii lo avevano annunciato. L’ultimo fu l’esito delle elezioni del 1992 quando, per la prima volta, la Dc scese sotto il 30% (e tangentopoli non era ancora esplosa).

Ma per evitare la banalizzazione dall’analisi si dovrebbe dire che, dopo il Concilio Vaticano II, i due referendum su divorzio e aborto, e la fine del comunismo con la caduta del Muro, erano cambiate pressoché tutte le condizioni che propiziarono la nascita della DC, al punto che un qualsiasi elemento strutturalmente dirompente ne avrebbe potuto determinare la crisi finale. Come in effetti avvenne.

Martinazzoli era consapevole che la salvezza della DC sarebbe potuta avvenire soltanto insieme alla preservazione del modello di democrazia del paese, laica ma non laicista, pluralista, a rappresentanza proporzionale e con forte ancoraggio popolare. La profonda ferita di tangentopoli che aveva messo a nudo il declino morale dello Stato, aveva concorso a spezzare proprio l’ancoraggio popolare di tutto il sistema. La DC che ne rappresentava l’asse, ha finito inevitabilmente per pagare il prezzo maggiore.

Per tornare a Martinazzoli, mi piace ricordare il giudizio che ne dette il prof. Gabriele Calvi, uno dei maggiori psicologi sociali del paese, che lo ha definito appunto “non un capo carismatico, ma il miglior capo empatico apparso nella vita pubblica italiana nel corso degli ultimi decenni”. Empatico, per la sua inclinazione a non essere come la gente, ma ad apparire alla gente come i politici dovrebbero essere.

Eppure non bastò la su empatia a salvare il partito. L’anima antica con Martinazzoli era stata ritrovata, ma ormai era troppo tardi, era rimasta senza il corpo.

[Tratto dalla pagina Fb dellautore]