Riceviamo e volentieri pubblichiamo la lettera con cui le iscritte della Cgil chiedono al Segretario Landini di  poter  promuovere un nuovo incontro in cui si dia la possibilità al mondo dell’accademia, delle scienze, della politica, del terzo settore, di poter spiegare le ragioni per cui la maternità surrogata è una pratica che nega i diritti delle donne,

Caro compagno Segretario Maurizio Landini,

ho seguito, insieme ad altre amiche e compagne, il dibattito che ha coinvolto la CGIL rispetto alla decisione assunta, del neo-costituito dipartimento nuovi diritti, di ospitare, presso la sede nazionale del Sindacato più rappresentativo, un dibattito dal titolo “Fecondazione medicalmente assistita e gestazione per altri: la possibilità di un figlio nel 2019”.

Decisione che ha fatto immediatamente partire una lettera a Te indirizzata, promossa da Giovanna Martelli, in cui si chiede quale sia la posizione della CGIL rispetto a questa pratica vietata dall’art.12, comma 6 della legge 40/2004, ma anche dalla maggior parte dei Paesi europei, sottoscritta da esponenti, donne e uomini impegnati in vari ambiti della vita politica, sociale, culturale, economica, del terzo settore e dalla sottoscritta che Ti indirizza questa ulteriore richiesta.

Alla lettera è stata data una risposta con un comunicato stampa, firmato dal tuo portavoce – poi è arrivata anche una Tua dichiarazione,- in cui si chiariva che

“la CGIL non ha assunto alcuna decisione, né un indirizzo condiviso, sull’essere promotore o meno di una legislazione di sostegno o di regolamentazione della maternità surrogata. Determinazione che potrà essere, eventualmente adottata solo dagli organismi legittimamente deputati ad assumerla così come previsto dalle nostre regole democratiche”.

Il comunicato stampa termina dicendo che su questo tema in cui le implicazioni etiche, giuridiche e sociali sono rilevanti

“sono legittime tutte le discussioni, le collaborazioni e i contributi che, anche attraverso il rilevante lavoro che sta compiendo l’ufficio nuovi diritti della CGIL, possano aiutare ad approfondire e ad assumere decisioni utili in una materia così complessa”.

È proprio su questa chiusura che, con una parte rilevante delle donne e degli uomini da sempre impegnati sul fronte del contrasto a questa pratica Ti chiediamo di poter davvero aprire il dibattito dentro il sindacato che rappresenti promuovendo un ulteriore incontro in cui si dia la possibilità al mondo dell’accademia, delle scienze, della politica, del terzo settore, di poter spiegare le ragioni per cui la maternità surrogata è una pratica che nega i diritti delle donne e dei minori coinvolti e quanto la stessa sia la forma più violenta dell’assenza di autodeterminazione della donna perché la investe in modo complessivo e la priva di tutto.

Vedi, caro Segretario oltre ad aver scelto un titolo quanto mai infelice per avviare la discussione sul tema che voi stessi riconoscete pieno di implicazioni – che cosa vuol dire infatti “la possibilità di un figlio nel 2019”? forse che si apra senza limiti alla scienza ogni tipo di sperimentazione sull’essere umano, meglio se donna, in barba ai diritti fondamentali inalienabili? – sarebbe stato importante invitare non solo i supporters della maternità surrogata che pensano addirittura di coinvolgere il sindacato per arrivare a una proposta di modifica dell’attuale Legge 40/2004 che la vieta, ma anche la comunità variegata e ampia di esperte ed esperti che ne hanno analizzato le implicazioni giuridiche, sociali, sociologiche, etiche, scientifiche, psicologiche e altro e che alla luce di questo studio, di conseguenza, la contrastano.

La presenza, infatti, di associazioni pro-utero in affitto e la totale assenza di chi invece quelle posizioni contesta radicalmente mette paura rispetto al fatto che un sindacato così rappresentativo possa assumere una linea fortemente contraria ai diritti fondamentali delle donne, anche delle lavoratrici che in altre parti del mondo vengono incitate a ricorrere alla surrogata, con spese totalmente a carico dall’impresa, pur di non interrompere l’attività lavorativa con “intralci” della vita come la gravidanza e la maternità.

Ecco Segretario, vorremmo anche noi poterci confrontare con il Sindacato al quale molte di noi sono iscritte e per il quale hanno dedicato gran parte della loro vita, per esporre anche noi la totale contrapposizione, senza fanatismi, alla maternità surrogata.

Anche noi vorremmo spiegare quali sono le strade da percorrere, senza negare i diritti fondamentali delle donne e dei minori, per giungere alla “possibilità di avere un figlio nel 2019”, come indicato nel titolo dell’incontro che si è svolto presso di voi.

Siamo certe e certi Compagno Segretario che anche Tu condividi la necessità di rendere veramente completo il dibattito e aprirai le sedi della CGIL alle ragioni che si pongono contro la maternità surrogata.

Noi, da parte nostra offriamo la nostra disponibilità e io, insieme alle promotrici della lettera e ad altre persone, uomini e donne, siamo liete e lieti di poter partecipare a un dibattito su questo tema anche alla Tua presenza.