Già pubblicato su Huffingtonpost

Ci sono fasi storiche dove la presenza di una figura istituzionale autorevole è semplicemente il riferimento di tutti gli italiani. Di norma, e nelle stagioni politiche più complesse, il punto di riferimento per moltissimi cittadini, a prescindere dalle loro appartenenze politiche e culturali, è stato il Presidente della Repubblica. Certo, molto dipendeva dalla personalità, dal profilo e dal contesto storico con cui si doveva convivere.

Ma, per fermarsi all’oggi, è indubbio che il magistero politico ed istituzionale di Sergio Mattarella in questi anni si è contraddistinto non solo per la sua fedeltà costituzionale ma si è caratterizzato anche e soprattutto per la sua autorevolezza morale ed istituzionale. La sua imparzialità non è mai stato un atto d’ufficio o un semplice atto protocollare ma una esperienza vissuta concretamente nell’esercizio del suo mandato. Del resto, e al di là degli indici di gradimento che vengono sfornati dai vari sondaggisti, è sufficientemente noto che Mattarella in questi anni ha saputo diventare, con il suo stile sobrio e con il suo rigore istituzionale, il punto di riferimento per la larghissima maggioranza degli italiani. E questo è un aspetto importante soprattutto nella fasi storiche che registrano – o auspicano – un profondo cambiamento politico e di costume.

Periodicamente si cerca, però, attraverso escamotage vari, di offuscare questo ruolo e questa funzione. Ma l’intransigenza morale e istituzionale del Presidente della Repubblica sono, al riguardo, semplicemente esemplari e qualunque polemica è del tutto fuori luogo. Soprattutto in questa fase politica turbolenta e confusa. È a tutti noto, del resto, che assistiamo ad una contrapposizione politica e ad una radicalizzazione che ha contribuito a riportare indietro di molti anni le lancette di una fisiologica e legittima dialettica democratica. Una contrapposizione che ricorda quella stagione antica degli “opposti estremismi” che aveva come unico obiettivo quello di annientare non l’avversario ma il nemico politico. Altroché la stagione del “confronto” e del “dialogo” tra i vari partiti che ha caratterizzato altre stagioni politiche. Comunque sia, è proprio in un contesto come quello che viviamo ormai da molti anni che si rende necessaria e preziosa la presenza di figure, o di una figura nel caso specifico, che sappia essere punto di riferimento per tutti. A prescindere, appunto, dalla stesse e radicali appartenenze politiche, ideologiche, culturali e territoriali. Certo, molti auspicano un quadro politico che sia meno esposto al vento dell’instabilità permanente e della crescente radicalizzazione tra i vari attori in campo. Ma questa speranza, seppur da molti auspicata, finisce per cozzare contro gli orientamenti elettorali degli italiani che premiano, per il momento, soluzioni che hanno come epilogo quello di destabilizzare ultimamente lo stesso quadro politico.

Tuttavia, un sistema politico-istituzionale regge nella misura in cui i nodi vengono sciolti anche attraverso l’autorevolezza e la statura di chi rappresenta la più alta carica istituzionale. E, sotto questo profilo, dalla sua elezione ad oggi, questo ruolo è stato assolto con sobrietà, equilibrio e senso delle istituzioni dal Presidente Sergio Mattarella.