MATTARELLA, IL RIFERIMENTO PER L’INTERO PAESE.

Il discorso di Sergio Mattarella non poteva che essere molto atteso e quindi molto ascoltato. È importante che “l’arbitro” per eccellenza delle nostre istituzioni sia anche una persona che interpreta il suo ruolo con grande senso dello Stato.

Il discorso di Sergio Mattarella non poteva che essere molto atteso e quindi molto ascoltato. È importante che “l’arbitro” per eccellenza delle nostre istituzioni sia anche una persona che interpreta il suo ruolo con grande senso dello Stato.

Giorgio Merlo

Il discorso del Presidente della Repubblica di fine anno, da sempre, rappresenta una importanza non indifferente per l’intera politica italiana. Certo, il riscontro dell’importanza cambia a seconda del momento politico, sociale e culturale del paese. E, inoltre, a seconda del ruolo che gioca il Presidente della Repubblica – o che ha giocato – nelle diverse fasi storiche. Un fatto, però, è indubbio: poche volte si tratta di un intervento rubricato all’ordinaria amministrazione e destinato, quindi, a non incidere nelle dinamiche della politica italiana. Ma, da quando il Presidente non riveste solo più un ruolo puramente formale se non protocollare, ogni suo intervento non solo è ascoltato da larghi settori della pubblica opinione – com’è giusto che sia – ma, soprattutto, è l’intera politica che presta una forte attenzione. E, di conseguenza, anche l’ultimo intervento di Sergio Mattarella non poteva che essere molto atteso e quindi molto ascoltato.

Del resto, erano molti i tasselli che componevano questa attesa: dal primo intervento dopo la vittoria del centro destra alle elezioni politiche e il decollo, di conseguenza, di un Governo di centro destra; dalla permanenza, purtroppo, della guerra tra la Russia e l’Ucraina alla difficile situazione sociale del nostro paese; dal futuro concreto delle nuove generazioni al punto interrogativo sul potenziale ritorno della pandemia. Insomma, come sempre e forse più di un tempo, c’erano molti elementi che contribuivano a fare del discorso del Capo dello Stato un momento importante per la fase politica che stiamo vivendo. E, pur senza addentrarci nel merito di ciò che ha detto Mattarella la sera del 31 dicembre, non possiamo non sottolineare che le parole pronunciate e gli argomenti richiamati portano ad una medesima conclusione: ovvero, l’attuale Presidente della Repubblica – anche se è appena decollato il suo secondo mandato settennale – continua ad essere “il” punto di rifermento istituzionale per eccellenza nel nostro sistema politico.

“Il” punto di riferimento a cui tutti, o la stragrande maggioranza dei cittadini, guardano per rendersi conto di ciò che capita realmente nel nostro paese e, soprattutto, per orientarsi nelle concrete e a volte complesse dinamiche politiche italiane. E anche questa volta è stato così. E questo è stato confermato non solo dagli ascolti registrati dopo il discorso di fine anno, ma anche per le parole dette e le riflessioni avanzate in questo difficile e complesso momento politico. Anche per ciò che il Presidente ha detto all’inizio del suo intervento quando ha fatto riferimento alla novità, per la prima volta nella storia democratica del nostro paese, che una donna ricopre l’incarico di Presidente del Consiglio e frutto di una chiara maggioranza politica. Un elemento, questo, che contribuisce anche e soprattutto a non radicalizzare eccessivamente lo scontro politico nel nostro paese salvaguardo, di conseguenza, un civile confronto politico tra i partiti seppur con posizioni molto diverse tra di loro. E, al contempo, la necessità di concentrare l’attenzione sulle vere emergenze che caratterizzano il nostro paese senza soffermarsi su dettagli che non contribuiscono a riqualificare la politica e a ridare prestigio ed autorevolezza alle nostre istituzioni democratiche.

Insomma, al di là delle legittime posizioni di ogni partito sulle riforme istituzionali per ridare maggior efficacia e vigore al nostro sistema politico, è importante che “l’arbitro” per eccellenza delle nostre istituzioni sia anche una persona che interpreta il suo ruolo con grande senso dello Stato e che proprio questo “stile”, corretto e trasparente, sia riconosciuto dalla stragrande maggioranza della pubblica opinione. E questo anche per un motivo che noi, cattolici democratici e popolari, possiamo dire ad alta voce. E cioè, Sergio Mattarella interpreta al meglio gli elementi costitutivi della tradizione del cattolicesimo politico italiano che, del resto, rispecchiano fedelmente i principi e i valori della nostra Costituzione. E a questi l’attuale Presidente della Repubblica riconduce fedelmente la sua azione e il suo mandato istituzionale e politico.