Tratto dalla rivista La Civiltà Cattolica a firma di Paul Gilbert

Il contesto dell’articolo. Michel de Certeau, gesuita morto nel 1986 a 61 anni, è stato soprattutto uno storico della mistica del XVII secolo, con particolare attenzione ai gesuiti Pierre Favre e, soprattutto, Jean-Joseph Surin. Il suo percorso intellettuale è stato segnato dalla cultura nella scienza storica, che si sviluppava al di fuori degli ambienti ecclesiastici, in qualche modo in una terra di missione per la Chiesa. 

Perché l’articolo è importante?

L’articolo, attraverso il pensiero di de Certau, affronta la complessa relazione tra la cultura e la mistica, considerandone anche i suoi eccessi. La mistica infatti mette in questione il punto di vista della filo­sofia tradizionale, perché offre un’aper­tura a un mondo ignoto, al di là del razionale, al mondo dell’«altro»: un tema, questo, diventato importante nella riflessione filosofica del XX secolo.

De Certeau vede la ricerca intrapresa dai mistici come un sintomo della difficoltà di vivere la scomparsa del senso. Egli era impressionato dalle difficoltà incontrate dal cri­stianesimo nel mondo contemporaneo, che non comprendeva più il linguag­gio dei teologi. Non solo a causa della secolarizzazio­ne ma soprattutto a causa dell’assenza di significato del discorso teologico. Nel 1969, de Certeau sostiene l’«idea» che Dio è diventato lo «straniero».

L’articolo poi espone la riflessione di de Certeau sull’interpretazione che Surin offre della cosiddetta indifferenza ignaziana, e di come essa contempli anche «l’indifferenza» di Dio verso le nostre scelte: il suo rispetto per la nostra libertà, insieme alla continuità della sua bontà, ci lascia responsabili di noi stessi. «Dio indifferente [significa che] tutto rimane da fare per chi vuole impegnarsi sui sentieri non tracciati dell’avve­nire, secondo il dinamismo di una creazione sempre rinnovata» (P. Lecrivain).

Quali sono le domande che l’articolo affronta?

  • Perché le epoche dei grandi scricchiolii dei sistemi culturali sono spesso accompagnate da fenomeni «de­vianti», mistici?
  • Cosa è un mistico e qual è dunque il suo ruolo nel tempo che vive?
  • Cosa si intende per «indifferenza» di Dio e per «teologia negativa»?

 

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