Riportiamo il comunicato stampa che riassume il dibattito svolto ieri nella circostanza della prima uscita pubblica dell’esponente di Rete Bianca. L’esperimento bolognese, con l’apertura agli esterni, lascia intravedere la volontà del Pd di riprendere in mano la linea del “pluralismo convergente”, secondo la logica sottostante alla nascita di questo partito. 

Questa mattina (ieri per chi legge, ndr) presso la Festa dell’Unità nazionale a Parco Nord il movimento Rete Bianca, movimento politico di cultura cattolico democratica e popolare, ha presentato insieme al Segretario provinciale del Partito Democratico Luigi Tosiani la candidatura del proprio esponente locale Nicola Caprioli all’interno della lista del Partito Democratico per il Consiglio Comunale.

Caprioli ha commentato così la propria presenza tra i candidati al Consiglio Comunale: “La nostra candidatura indipendente all’interno della lista del Partito Democratico si rivolge a tutte quelle sensibilità moderate, cattolico democratiche e popolari che ritengono di primaria importanza promuovere e sostenere, con politiche che coinvolgano tutti gli attori del tessuto sociale, una comunità solidale in cui ognuno si faccia carico dell’altro a partire dai più fragili.

In particolare intendiamo concentrarci su comunità, solidarietà, sussidiarietà: tre parole chiave, tre pilastri indispensabili per garantire il meglio ai nostri figli e ai nostri nipoti che tanto hanno sofferto in questo ultimo anno e mezzo.

Sul piano concreto, due sono per noi gli ambiti di intervento da affrontare subito e su cui destinare non solo massicce risorse, ma anche una rinnovata modalità di progettazione e gestione delle politiche sulla base della sussidiarietà circolare.

Il primo è il consolidamento di un vero sistema formativo integrato in cui ente pubblico, famiglie, scuole statali, paritarie e terzo settore concorrano fianco a fianco per formare i cittadini di domani.

Il secondo è una più efficace e proattiva gestione delle attività e degli impianti sportivi sul territorio: oggi non abbiamo a disposizione impianti adeguati. Crediamo che sia fondamentale che anche in questo ambito ci siano maggiori risorse e maggiore coinvolgimento delle società sportive ed enti del terzo settore affinché lo sport possa ricoprire adeguatamente il suo ruolo strategico di rete sociale per i più giovani.”

Presenti anche tre esponenti nazionali del mondo cattolico democratico, intervenuti a supporto della candidatura di Caprioli.

Lucio D’Ubaldo, direttore de Il Domani d’Italia e dirigente nazionale di Rete Bianca: “A noi preme “stare sul campo”, ovviamente dal lato dei riformisti. Con chi, se non con il Pd? Il popolarismo, per giunta, si nutre di cultura delle autonomie. A Bologna questa vocazione ha dato modo ai cattolici democratici di essere lievito e stimolo, per tutta la seconda metà del Novecento, anche stando in minoranza. L’auspicio è che la presenza di ‘Rete Bianca’ sia l’ulteriore conferma della scelta di Matteo Lepore per una città all’insegna del progresso e della solidarietà, nel rispetto delle diverse fedi democratiche.

D’altronde, ciò che si sperimenta a Bologna è nel solco di una permanente rigenerazione, anche per le ambizioni del Pd.

Un nuovo centro sinistra nasce dal basso, con la concretezza del lavoro amministrativo locale e la pratica di un disegno politico a misura delle comunità. Le proposte avanzate oggi dall’amico Nicola Caprioli, giovane, padre di famiglia, esperto di innovazione nella pubblica amministrazione ed impegnato nel volontariato, vanno decisamente in questa direzione.

Abbiamo fiducia in Matteo Lepore, la sua non sarà una esperienza di chiusura: ci sono le premesse per un segnale – importante – sul piano nazionale.

L’opinione pubblica deve registrare l’esistenza di una politica, a base democratica e popolare, che traduce in nuove formule l’esperimento in atto del Governo Draghi. Un esperimento che regala all’Italia prestigio e forza, necessariamente da preservare, con l’obbligo di mettere al centro il bene comune”.

Prosegue Lorenzo Dellai, fondatore della Margherita Trentina: “Sostengo Nicola Caprioli perché in questo tempo di crisi della rappresentanza e di rischi per una concezione comunitaria della democrazia, la presenza della cultura cattolico democratica nelle varie forme possibili mi sembra un contributo essenziale al Paese e alle autonomie locali”

Infine ha chiuso gli interventi Giorgio Merlo, anch’egli dirigente nazionale di Rete Bianca, Sindaco di Pragelato ed ex parlamentare: “L’apporto dei cattolici democratici e dei cattolici popolari per la scelta del futuro Sindaco di Bologna passa anche, e soprattutto, attraverso la candidatura di Nicola Caprioli, esponente di punta del movimento politico e culturale ‘Rete Bianca’. Una tradizione, quella cattolico popolare, che era e resta una dimensione costitutiva per una politica riformista, democratica e socialmente avanzata. E la città e la comunità di Bologna meritano la presenza, in Consiglio Comunale e forse anche nella futura Giunta Comunale, di esponenti di questa nobile, antica e sempre attuale tradizione ideale. E Nicola Caprioli, con la sua esperienza e la sua competenza, assolve al meglio questo ruolo e questa funzione”.