Non sprechiamo l’occasione del Pnrr: la Cisl ha chiesto da tempo un nuovo patto sociale. Il Working Paper della Fondazione Tarantelli.

Il «riformismo nazionale» si è sempre arenato di fronte ad alcuni ostacoli in apparenza insuperabili, anche perché condizionati da pregiudizi e da un’assenza di visione prospettica del paese; oggi le forze parlamentari e i corpi intermedi della società sono forse di fronte ad un’opportunità irrepetibile nel breve-medio periodo. A questi temi è dedicato il n. 23 del Working Paper – edizione Novembre Dicembre 2021 – e la presentazione che si svolgerà il prossimo lunedì 13 dicembre, alle ore 15.30, su piattaforma Zoom. In fondo le istruzioni per accedere al webinar. 

Qualche commentatore ha definito il Next Generation Eu un «nuovo piano Marshall»; siamo in un contesto diverso, ma il tema del ripartire e del ricostruire è ben presente anche in questa fase di coda della pandemia. Un motivo conduttore globale, che impegnerà l’intero scenario internazionale, nel quale l’Unione europea ha scelto di adottare un nuovo approccio alle dinamiche economiche e finanziarie, puntando sugli investimenti ed accelerando i processi di transizione verso un nuovo modello di sviluppo con al centro la trasformazione digitale ed ecologica, nuove infrastrutture ed interventi significativi per il potenziamento dei servizi educativi, di assistenza sanitaria e per la coesione sociale e territoriale. 

L’economia italiana, oltre al «rimbalzo» positivo di questi mesi, dovrà pertanto consolidare un modello strutturale di crescita, cercando di recuperare le distanze accumulate negli anni precedenti, superando gli ostacoli che si sono frapposti in questo lungo periodo e che hanno mostrato le debolezze e le contraddizioni del nostro sistema amministrativo, istituzionale e fiscale. Il paese dovrà dimostrare pertanto di essere all’altezza dei compiti assegnatigli, di saper spendere bene i fondi attribuiti e di farlo anche alle condizioni poste dalla Commissione europea, affrontando i nodi al momento irrisolti. L’Unione europea vincola infatti l’erogazione dei fondi messi a disposizione dal programma Ngeu, all’approvazione di una serie di riforme ritenute fondamentali: • riforme di contesto (pubblica amministrazione e giustizia, alle quali si aggiunge anche quella fiscale); • riforme abilitanti (semplificazione e concorrenza); • riforme settoriali, individuate nelle sei missioni del Pnrr. 

Siamo pertanto di fronte ad un impegno nel merito di questioni irrisolte e alle quali il Parlamento ed il «sistema paese» dovranno rispondere con efficacia istituzionale e con determinazione politica. Questa serie di obblighi impone poi, sul piano politico e culturale, un carattere riformista alla stagione di gestione del Pnrr. Il «riformismo nazionale» si è sempre arenato di fronte ad alcuni ostacoli sembrati insuperabili, anche perché condizionati da pregiudizi e da un’assenza di visione prospettica del paese; oggi le forze parlamentari e i corpi intermedi della società sono forse di fronte ad un’opportunità irrepetibile nel breve-medio periodo e che non si potrà sprecare. Per rendere efficace questa delicata fase di ricostruzione e rilancio,  oltre  l’attenta  regìa  del  Governo,  sarà necessario il massimo coinvolgimento  delle forze  sociali  a  tutti  i  livelli;  le  riforme,  oltre  ad essere  approvate,  avranno  un  loro  vissuto,  soltanto  se  accompagnate  da  una  condivisione nel territorio e tra le categorie del paese. Su queste basi si realizza una proposta riformista,  partecipando  alla  sua  costruzione  senza ideologismi,  con  competenza  e responsabilità. La  Cisl,  dimostrando  lungimiranza,  ha  ormai da  tempo  chiesto  un  nuovo  «patto  sociale», che  possa  mettere  assieme  il  Governo,  gli  Enti locali,  le  forze  parlamentari  e  quelle  sociali, favorendo  il  massimo  del  dialogo  e  del  confronto,  per  governare  i  processi  e  le  ricadute delle  riforme  e  con  l’obiettivo  di  rendere  fruibili equamente i risultati che si otterranno. 

Con  queste  caratteristiche  saremo  in  grado di  favorire  i  processi  innovativi  richiesti  per migliorare  la  struttura  produttiva,  culturale  e sociale  del  paese,  rafforzandone  l’immagine sul  piano  internazionale,  giocando  un  ruolo da  protagonista  a  garanzia  della  nuova  impostazione  emersa  nell’Unione  europea  e  garantendo  l’impegno  ad  una  progressiva  riduzione delle diseguaglianze. In  questo  numero  approfondiremo  le  connessioni  tra  le  dinamiche  derivanti  dalla  realizzazione  degli  obiettivi  del  Pnrr,  le  riforme da  realizzare  e  l’esperienza  del  riformismo italiano  con  i  contributi  di  eminenti  personalità  del  diritto  e  dell’economia,  del  mondo  accademico,  di  rappresentanti  delle  istituzioni e attraverso la linea retta tracciata dalla  Cisl. 

 

Antonello Assogna, Coordinatore di redazione della collana Working Paper, formatore della Fondazione Ezio Tarantelli Centro Studi Ricerca e Formazione.

 

Istruzione per seguire il webinar

Presentazione del Working Paper n. 23
13 dic 2021 15:30 Roma
Entra nella riunione in Zoom
https://us02web.zoom.us/j/84365978185?pwd=dnZSQ09kODFHU3FFWnFhNURIcVNWdz09

ID riunione: 843 6597 8185

Passcode: 107672