Il Consiglio direttivo dell’Associazione degli Ex-parlamentari della Repubblica, riunito il 25 marzo in videoconferenza, ha deciso di rivolgere un appello ai Presidenti delle Camere e ad ogni singolo Parlamentare perché la situazione straordinaria e difficile che il Paese sta vivendo “non abbia come sovrapprezzo anche l’indebolimento della nostra democrazia”.

“In un periodo così grave e difficile per il nostro paese – si legge nella lettera indirizzata ai Presidenti delle Camere e ai singoli Parlamentari -, l’Associazione degli Ex Parlamentari si rivolge a Voi, rappresentanti democraticamente eletti della Nazione, perché nei giorni duri in cui la Repubblica è inevitabilmente governata nel segno della necessità e dell’urgenza, ciascuno di Voi si assuma le responsabilità che gli competono perché ciò avvenga nel pieno rispetto della Costituzione, confermando al Parlamento il ruolo di elaborazione delle leggi e insieme quello di indirizzo e controllo dell’esecutivo, nella consapevolezza che la situazione straordinaria  che stiamo vivendo, e che tanti sacrifici richiede a ogni cittadino, non abbia come sovrapprezzo anche l’indebolimento della nostra Democrazia.”

Dopo avere espresso e ribadito “la più convinta solidarietà e gratitudine” a tutti coloro che sono impegnati in prima persona a fronteggiare il contagio, l’Associazione sottolinea come “il Parlamento, quali che siano le misure legislative e amministrative da approvare, debba essere protagonista della vita politica del Paese, e debba anche apparire tale agli occhi dell’opinione pubblica”, sottolineando che  “non spetta solo ai Presidenti delle Camere, ma anche a ogni singolo parlamentare, che ha il privilegio di rappresentare la Nazione, il dovere di garantire, oggi come non mai, il pieno funzionamento delle assemblee elettive di cui fa parte, utilizzando tutte le attribuzioni che la Costituzione e i Regolamenti mettono a sua disposizione”, garantendo a tale fine tutte le misure sanitarie e di sicurezza necessarie.

“Come tutto il personale che si trova in prima linea sul fronte sanitario per custodire e salvaguardare la nostra salute, così i parlamentari sono responsabili della libertà e della democrazia di cui godono tutti i cittadini”, si legge quindi nell’appello, che avverte che “le provvisorie limitazioni delle libertà costituzionali per ragioni sanitarie non possono, in alcun modo, essere prese a pretesto per impedire al Parlamento di funzionare a pieno regime”. L’Associazione esprime quindi “fortissima preoccupazione per l’uso di strumenti normativi che non appaiono assolutamente coerenti con i principi costituzionali e con le sentenze che li hanno ribaditi. La Costituzione italiana non impedisce, come si tende a far credere, che si possano affrontare situazioni di emergenza, indicando con chiarezza limitazioni temporanee di alcuni diritti e i necessari strumenti di intervento, e a quelle indicazioni non vi possono essere deroghe. A parere della nostra Associazione, i DPCM, i Decreti Ministeriali, le Ordinanze, le Circolari, l’insieme, cioè, degli strumenti amministrativi necessari a fronteggiare l’emergenza sanitaria (che ormai costituiscono un vasto corpo normativo, complesso e non sempre omogeneo),  non possono – anche nel rispetto di una consolidata giurisprudenza costituzionale – essere affidati al governo, come sta accadendo, su generici fondamenti normativi, ma solo ricorrendo ai Decreti-legge o a deleghe definite nell’oggetto, nei tempi, nei principi e criteri direttivi. Il Parlamento deve essere messo nella condizione di controllare, emendare e convalidare la decretazione d’urgenza, in modo pieno. Non è possibile che il Parlamento possa accontentarsi di generiche e sporadiche “informative”, che costituirebbero piuttosto un’offesa alla sua autonomia e sovranità. È necessario evitare che le decisioni causate dall’emergenza sanitaria siano assunte in forme tali che possano costituire un precedente pericoloso”.

L’Appello esprime quindi l’auspicio che “passata la crisi attuale, si possano sviluppare approfondimenti e adottare decisioni in relazione ai problemi istituzionali, economici e sociali che l’epidemia ha portato drammaticamente alla attenzione del Paese”, a partire da una più chiara disciplina dello stato d’emergenza, della ripartizione dei compiti tra Stato, Regioni e Autonomie locali, e dell’organizzazione e gestione della Sanità pubblica che “non potrà più subire i tagli indiscriminati e sciagurati del passato e che dovrà assumere i reali bisogni della salute come riferimento di una politica di spesa efficace ed accorta e al tempo stesso”.

La lettera si conclude quindi con un richiamo diretto rivolto ai Presidenti delle Camere e ai singoli Parlamentari: “Nel momento in cui siete chiamati a esercitare la Vostra alta funzione in uno dei momenti più difficili della nostra vita democratica, l’Associazione degli ex Parlamentari della Repubblica avverte il dovere di esprimerVi ogni sostegno morale e civile perché possiate adempiere in modo fermo e consapevole alle funzioni che il voto popolare vi attribuisce, nel rispetto della Costituzione e nell’interesse del popolo italiano, perché tutti insieme riusciamo a superare l’impegnativa prova che il Paese sta affrontando.”