Ricordo il mio amico Paolo Giuntella a dodici anni dalla sua morte. Sulle ceneri del ’68 pensammo un comune impegno in politica con i valori cattolici. In seguito prendemmo strade vicine, ma non uguali non senza qualche incomprensione tra noi. Rimase però la grande amicizia e, al di là delle differenze, il reciproco interesse per le nostre scritture (la sua era un vero e proprio dono).

Poi per dedicargli una raccolta di poesie, scrissi queste “Parole per Paolo” e mi piace ricordarlo ancora così (la foto è una elaborazione di Fortunato Zoppè):

Un battito
lento e lontano
adesso riconosco

Non si è fermato
il tuo cuore
nella cuna di nebbie
alta nel cielo

Ed io ricordo
le tue parole graffite
sulla vena del mondo

come oggi per sempre

 

[dal profilo Fb dell’autore]