La poliposi naso-sinusale è una patologia dell’apparato respiratorio, caratterizzata da escrescenze che originano dal tessuto sottomucoso delle cavità nasali e dei seni paranasali e che, aumentando di volume, tendono a procurare ostruzione respiratoria.

Frequentemente si sviluppano in pazienti allergici, anche tra coloro che si dimostrano negativi ai test cutanei e al RAST, ma nella secrezione nasale si ritrova quasi sempre una marcata presenza di granulociti eosinofili. Alcune ricerche hanno infatti dimostrato come nel caso della poliposi naso-sinusale vi sia un contesto caratterizzato dalla presenza di interleuchina 4 e interleuchina 5, proteine in grado di polarizzare la risposta immunitaria verso l’attivazione dei granulociti eosinofili. Tali entità cellulari sono in grado di sostenere una risposta infiammatoria cronica o subacuta in grado di protrarre l’essudazione sottomucosa e la conseguente depolimerizzazione dell’acido ialuronico. Tali modificazioni si traducono in un aumento volumetrico della sottomucosa con la formazione dei polipi.

La sorgente infiammatoria è difficile da identificare; tuttavia sono state proposte le seguenti:

Batteri
Virus
Funghi
Allergia
Autoimmunità
Inalazione di sostanze irritanti (gesso, polveri di legno o carta, fumo di tabacco);

La poliposi nasale è una malattia comune e la terapia è solo sintomatica. L’obiettivo è di combinare terapia medica e chirurgica in modo da offrire i maggiori benefici ed i minori effetti collaterali.

La terapia medica si effettua con steroidi, somministrati per via sistemica (iniezioni periodiche di preparati-ritardo come il triamcinolone) o locale con spray nasali. È efficace nelle forme iniziali, non ancora completamente ostruenti, e come prevenzione nelle recidive degli operati o come mantenimento dopo terapia cortisonica sistemica.

La terapia chirurgica (FESS, acronimo di Functional Endoscopic Sinus Surgery) si rende necessaria per le forme marcatamente ostruenti. Può essere effettuata in anestesia locale con intento solo disostruttivo, oppure in anestesia generale con intento più radicale (exeresi).

Le moderne tecniche di chirurgia endoscopica sono minimamente invasive e causano soltanto lievi danni alla mucosa nasale, ma una corretta gestione post-operatoria è comunque fondamentale per il pieno recupero respiratorio del paziente.