‘Politica, competenza e classe dirigente’ è il titolo del libro scritto da Giorgio Merlo con l’autorevole prefazione di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo.
Un tema che, seppur dopo la sbornia populista, demagogica e antipolitica che continua purtroppo ancora a caratterizzare larghi settori della società italiana, emerge in modo sempre più visibile. Soprattutto dopo la scarsa e mediocre esperienza di governo delle forze populiste.
Perché se la politica e i politici, e quindi anche i partiti, oggi vogliono recuperare credibilità tra i cittadini ed autorevolezza nella pubblica opinione, non possono non porsi il tema della qualità della classe dirigente. E, nello specifico, anche della sua competenza.
Certo, tutti sanno che una classe dirigente difficilmente si inventa a tavolino né si può ricorrere alla solita, e ormai anche un po’ logorata, cooptazione dall’alto. È necessario, e sempre più indispensabile, il ritorno delle culture politiche, della professionalità della politica, della formazione e, soprattutto, della competenza. Cioè, della capacità di saper indicare una prospettiva e perseguire, al contempo, un progetto politico senza appaltare il tutto alla improvvisazione, alla casualità e alla inesperienza indicati per anni come elementi di netta discontinuità e di rottura rispetto al passato. E cioè, occorre sconfiggere e battere il populismo, la demagogia, la sola rivalsa antipolitica e la tesi che tutto ciò che proviene dal passato e dal nostro retroterra culturale va raso al suolo. Perché nelle democrazie non esiste mai un ‘anno zero’, salvo per coloro che fanno coincidere l’inizio della storia con la propria discesa in campo. Ma questa resta una concezione strutturalmente antidemocratica e avulsa dai principi e dai valori che caratterizzano la nostra Costituzione repubblicana.
E il tema del deficit di cultura politica, di competenza e di autorevolezza della classe dirigente deve, però, innescare anche un dibattito che sia in grado di coinvolgere i partiti, la cultura, il mondo sociale e professionale e il vasto e ricco associazionismo. A cominciare dall’area cattolico democratica e popolare. Un rischio, comunque sia, da evitare e da sconfiggere. E in questa pubblicazione, snella e scorrevole, i temi legati alla qualità della democrazia, alla credibilità delle istituzioni democratiche, alla competenza della classe dirigente e, infine, al ruolo e alla funzione della politica sono richiamati perché strettamente intrecciati l’uno con l’altro e non possono essere slegati. Perché in discussione, appunto, c’è il futuro e la credibilità della nostra democrazia.