Popolarismo è democrazia

Il popolarismo è la cultura moderna della democrazia. Come è stato detto recentemente  nella presentazione del libro “Elogio dei liberi e forti” di Lucio D’Ubaldo e Fioroni

Il popolarismo è la cultura moderna della democrazia. Come è stato detto recentemente  nella presentazione del libro “Elogio dei liberi e forti” di Lucio D’Ubaldo e Fioroni, esso nasce come antagonismo vero e unico alle ideologie del ‘900, riassunte nel comunismo e nel nazionalsocialimo. Oggi, però, queste ideologie, pur sconfitte, sono state sostituite da forme antidemocratiche (e anticostituzionali, aggiungo io), che sono rappresentate dal neoliberismo e dal neostatalismo, sorretto dal dominio finanziario che rende l’uomo schiavo e lo considera al pari di una merce o di un contratto.

Ho voluto riassumere in questa breve sintesi ciò che si voleva esprimere ieri pomeriggio ad Arezzo, coi popolari riuniti presso la sede CISL, con la ottima presentazione dell’amico Nicola Graziani. Possiamo anche affermare che se non riuscissimo a rimettere al primo posto l’uomo, la sua originaria presenza nella società e nel mondo come protagonista e come amministratore della società per il bene comune, avremmo sicuramente perso una importante battaglia per la difesa del lavoro, della vita e della dignità dell’uomo e della donna.

Perché se la sconfitta della DC  maturò per la concentrica spinta operata da Berlusconi e dalle sinistre ex comuniste, per il possesso del potere, che, fino ad allora, era stato gestito nel rispetto delle istituzioni e della Costituzione, oggigiorno assistiamo a una politica asfittica e superficiale col prevalere delle forze populiste che sono sostenute dallla finanza e dalle multinazionali dominatrici del mercato globale, che sono disposte a gestire  un reddito di cittadinanza, pur di non sostenere la ripresa del lavoro, che contrasta con le loro operazioni.