Ripensamenti

Ora, il Governo esprime la volontà di voler coniugare assistenza e sviluppo dichiarandosi disponibile ad abbassare il deficit previsto con l’attuale manovra.

Qualcosa si muove. Il governo con la sua legge di bilancio ha finalmente iniziato un dialogo serio e sereno con l’unione europea per tranquillizzare i mercati. Quindi basta con gl’insulti all’Europa e avanti con la ricerca di una vera e concreta mediazione.

Sembra quindi che il Governo abbia compreso che con il solo assistenzialismo non si garantisce crescita e sviluppo ma che bisogna predisporre un piano di investimenti triennale per rilanciare l’economia.

Ora, il Governo esprime la volontà di voler coniugare assistenza e sviluppo dichiarandosi disponibile ad abbassare il deficit previsto con l’attuale manovra. E subito dopo queste dichiarazioni, è arrivata la distensione da parte dei mercati: lo spread cala e le borse si rasserenano.

A questo punto, meglio tardi che mai, il governo ha fatto marcia indietro, con ciò  dimostrando di aver capito che la manovra pur senza  rinunciare ai cavalli di battaglia dei giallo/verdi deve essere modificata prevedendo voci di spesa più adeguate ai bisogni reali del Paese.

Di fronte a questa nuova situazione forse possiamo tirare un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di cadere in un baratro senza ritorno. Speriamo sia proprio così, che il buon senso prevalso sia duraturo e che i responsabili del governo SalviMario non cambino idea. Che non si facciano prendere ancora dalla frenesia elettorale che, finora, ha procurato non pochi grattacapi al loro governo. Eh sì, perché non bisogna dimenticare che si sono levate molte proteste sia interne al governo stesso tra Lega e 5Stelle sia, particolarmente, dalle imprese del nord Italia che hanno visto un quasi tradimento nei loro confronti da parte della Lega per averle trascurate, preferendo sostenere il reddito di cittadinanza così fortemente voluto da Di Maio.

Ma ciò che più di ogni altra considerazione ha contribuito al ripensamento di SalviMaio nel rivedere le loro posizioni politiche del bilancio, sono stati i mercati preoccupati degli investimenti fatti acquistando i titoli di Stato italiani, non essendo più considerati solidi causa l’assenza di una politica capace di assicurare lavoro e crescita ma di pensare di più all’assistenzialismo.

L’inizio poi di una possibile procedura d’infrazione da parte dell’Europa,  ha finalmente aperto gli occhi ai nostri prodi governanti che proseguendo sulla strada intrapresa sarebbero precipitati nel baratro trascinando con loro anche tutti i cittadini.

Adesso siamo tutti più tranquilli per il cambiamento di verso del governo SalviMaio, ma teniamo ben aperti gli occhi perché la partita potrebbe essere ancora aperta.